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Berlusconi attacca Dandini, lei si difende: è satira. E basta! E’ un’ossessione con i giornalisti, i magistrati…

Premier: pagata con soldi pubblici e attacca. Cda si divide

Un programma pagato con i soldi pubblici non deve dilettarsi ad attaccare un unico bersaglio, il Governo e il premier. E questo non c’entra con la satira. Così Silvio Berlusconi ha volutamente aperto una parentesi dei lavori del Consiglio dei ministri per tornare ad attaccare un programma di Rai tre, questa volta ‘Parla con me’ di Serena Dandini. Nel mirino non c’è l’informazione, come spesso denunciato dal Cavaliere, ma la satira che per il premier non può essere insulto. Ad andare storto al Cavaliere è stato il monologo di Ascanio Celestini, in chiusura di programma, su “Toni corrotto e Toni mafioso” – uniti nel “grande partito del piccolo popolo” – il primo “più importante” capo del Governo, l’altro “Presidente della Camera”. Governo che in una “grande stagione di riforme” avvia la “depenalizzazione della corruzione” e della “mafia”. In Cdm è arrivato lo sfogo di Berlusconi, contro un programma che “pagato con i soldi pubblici” ha un unico bersaglio, il Governo. Ma è “la natura” della satira, replica in una nota la Dandini, che le fa prendere di mira “il potere”, e il potere tout court non solo il governo, poiché “sono stati numerosi gli elettori del centrosinistra che hanno inviato le loro mail di protesta perché in trasmissione abbiamo fatto numerose battute contro il gruppo dirigente del Pd”. E se oggi in Italia il potere “si identifica con Berlusconi siamo costretti ad occuparci di lui con una certa continuità. In passato è toccato a Prodi, D’Alema, Craxi, Veltroni e tanti altri. Tutto qui”. La difendono esponenti dell’opposizione, anche in Cda Rai. Per Nino Rizzo Nervo quella di Berlusconi su Raitre e certi suoi programmi è “un’ossessione”. Ma per il Premier e la maggioranza quella vista non è satira, è insulto. E questo, commenta il consigliere di maggioranza Antonio Verro “non deve accadere mai”, soprattutto quando “oggetto di denigrazione e insulto sono i vertici delle istituzioni democratiche”, in primis il Presidente del Consiglio.

(Tratto da Virgilio Notizie)