Ne avevamo intuito le dimensioni durante un lavoro di monitoraggio fatto qualche anno fa e lo spunto ce lo diede una persona che si era rivolta a noi per illustrarci una situazione terribile.
Della situazione particolare si è venuti a capo, fortunatamente, con l’arresto di qualche attore.
Ma il danno fatto alla persona nostra conoscente è ormai irreversibile.
Ridotta al lastrico. Ha dovuto cambiare attività.
Durante quell’azione di monitoraggio da noi fatta e di cui informammo chi dovevamo informare, oltre alla persona attrice della disgrazia che ha visto vittima la persona di cui sopra, individuammo anche qualcuno di quelli che sono arrestati oggi.
Carte conosciute, direbbe qualcuno. Almeno qualcuna.
Poi ci sono, sempre fra gli arrestati, gli insospettabili, colletti bianchi.
E qua è la novità.
Non per noi, ovviamente, che, quando parliamo di mafie, parliamo sempre, più che dell’ala militare, di quelle politica ed economica.
Ma il dato rilevante, quello che ci inquieta maggiormente, è rappresentato dall’omertà della gente e da quella cultura mafiogena che è entrata nelle vene e nelle menti di cittadini imbelli e vili che accettano lo stato quo senza un accenno di ribellione. E una comunità che la perso perfino la capacità di ribellarsi, è una comunità in agonia.
Tutti dicono che mafie e criminalità dominano a Terracina, come d’altronde in altri comuni, ma nessuno denuncia, fa nomi e cognomi, aiuta investigatori, magistrati E noi, costretti ad andare a cercarci le notizie con il lanternino di Diogene.
La stessa persona che ha denunciato ora lo ha fatto dopo 15 anni di vessazioni, percosse e quant’altro.
Se lo avesse fatto prima, quanti danni avrebbe evitato a se stesso e chissà a quanti altri poveri disgraziati!!!
Tutto ciò mentre la politica, tutta o quasi, dorme sonni profondi.
E, poi, parlano di legalità e di giustizia. Ipocriti.