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A Frosinone vanno sostituiti Prefetto e Questore: non hanno operato efficacemente contro la criminalità organizzata

IN PROVINCIA DI FROSINONE UNA SITUAZIONE DISASTROSA SUL PIANO INVESTIGATIVO NELLA LOTTA CONTRO LE MAFIE CHE DILAGANO


ED IL MINISTRO MARONI NON AGISCE, COME NEL “CASO FONDI”!


Che le cose sui piani giudiziario ed investigativo in provincia di Frosinone non vadano come debbono andare lo stiamo denunciando da tempo.

Con la sostituzione del Comandante provinciale della Guardia di Finanza e con la venuta del Col. Salato, ottimo Ufficiale, e con quella del Procuratore Capo di Cassino, qualcosa dovrebbe cambiare, in meglio ovviamente.

Ma restano i problemi della Prefettura e della Questura che, a dirla tutta, ci provocano una profonda angoscia e rischiano di mettere in forse tutto il lavoro fatto da quei pochi operatori che vorrebbero fare un’azione incisiva contro le mafie e non la possono fare per una serie di motivi.

Primo, perché, quando si continua pervicacemente a negare l’esistenza del fenomeno mafioso in provincia di Frosinone come sta accadendo da anni, mancano gli input ad operare.

Secondo, perché vengono assegnati a quel compito pochissimi uomini ed energie.

Il Ministro dell’Interno Maroni ed il Capo della Polizia ci debbono dire se, al di là di tutte le dichiarazioni pubbliche, delle enunciazioni di principio, della manifestazioni trionfalistiche, vogliono o non vogliono fare una lotta efficace contro le mafie.

Il fatto che Maroni, a distanza di 5 mesi dalla richiesta del Prefetto di Latina di scioglimento del Comune di Fondi per condizionamenti mafiosi, ancora non si decide; il fatto che egli continui a tollerare che, a fronte di una situazione drammatica esistente in provincia di Frosinone -dove le mafie comprano, investono, vendono, bruciano ecc. ecc – Prefetto e Questore continuino a dire che… tutto sta a posto; ci inducono a nutrire qualche dubbio circa una reale volontà di sconfiggere le mafie.

Se fosse fondato il nostro sospetto, la questione sarebbe veramente inquietante.

Il riferimento alla nota “tela di Penelope” sarebbe pertinente perché, da una parte ci sono i pochi volenterosi che tessono impegnandosi, senza mezzi e sostegni i sorta, a scoprire, indagare insediamenti ed investimenti “sospetti”, dall’altra, i tanti che negano, scoraggiano e così via, distruggendo tutto quel poco che si è fatto e si fa.

I magistrati delle DDA di Napoli e di Roma, la DIA, la Corte di Appello, le Commissioni Parlamentari Antimafia ecc. da sempre stanno sostenendo che camorra ed ‘ndrangheta soprattutto (ma anche altre mafie e da qualche anno soprattutto quella cinese che si sta impossessando dei settori, oltreché della contraffazione, della ristorazione e del commercio ambulante e fisso) stanno diventando padrone dell’economia del Lazio in generale e del sud Lazio in particolare.

Ci saremmo aspettati a questo punto l’elaborazione di un piano di azione adeguata da parte dei vertici istituzionali ciociari, Prefettura e Questura in primis.

Non c’è stato, questo piano, e non ci sarà, caro Ministro Maroni, fino al giorno in cui non si deciderà a sostituire gli attuali Prefetto e Questore di Frosinone.