C’é un “qualcosa” di elusivo,di ovattato,di evanescente,di zuccheroso che non ti consente di afferrare i contorni del torbido in una realtà che pur avverti e che ti sommerge a Gaeta e nel sud pontino e che si estende fino a Latina ed ancor più sù.
Un “qualcosa” che ti impedisce di disegnare con nitidezza il “quadro” del lecito o dell’illecito e di definire i confini dell’uno e dell’altro.
Ed anche quando ti illudi di essere venuto a capo di quel “qualcosa”,te le senti sfuggire dalle mani,scivoloso com’è.
Sei sommerso da un turbinio di notizie che ti delineano un quadro di congiure,di tradimenti,di azioni illecite, dei quali,però,non riesci quasi mai a comprenderne la genesi,gli sviluppi e gli attori.
O,comunque,anche se dovessi venirne a capo,non riesci mai a trovarne le prove.
Mai o quasi !……………
Lo spostamento di uno che ha tentato di mettere un pò di ordine in alcune cose da una mansione all’altra,la minaccia a chi tenta di fare il proprio dovere,l’inapplicazione sistematica della legge,ancorché però tu riesca a venirne a conoscenza stante un clima diffuso di omertà e di silenzi,sono tutti elementi di un puzzle difficile a ricomporre se non con molto acume , molta fantasia e molta pazienza..
Il che non é da tutti.
Un percorso irto di difficoltà ed anche di rischi di sbagliare e di andare fuori pista perché di ogni cosa non riesci quasi mai a trovare i riscontri e le conferme.
“La legalità é un optional in provincia di Latina”,tuonò nel suo intervento di commiato un ex Presidente del TAR pontino.
E che sia un optional si intuisce anche dalle tante inchieste fatte e,soprattutto,dalle altrettanto numerose inchieste che dovrebbero essere fatte e non vengono fatte.
Perché non si viene a conoscenza dei fatti,per mancanza di volontà,per incapacità,per quieto vivere,per un pò di tutto assieme?
Non lo sappiamo e nemmeno,ad oggi,siamo riusciti a saperlo per il clima ovattato e nebbioso che ,appunto,c’é a Gaeta ed in provincia di Latina,un territorio dove vige la regola da profondo sud del Paese del “nu’ sacciu,nun ved’,nun sent’,nun parl’” o,al massimo,”qua te lo dico ma qua te lo nego”.
Già quest’ultima é una conquista,una grande conquista.
Non riesci,se con con grandi difficoltà,a capire se dietro quello spostamento c’é una ritorsione o una difesa da possibili implicazioni negative ,se dietro quella compravendita di un terreno o di un’opera si nasconda una speculazione edilizia,se dietro quella variante urbanistica c’é un disegno di cementificazione da parte di soggetti collegati con la criminalità mafiosa e così via.
Un lavoro estremamente difficile che spesso non ti consente di stendere una relazione e di portarla a chi di dovere perché tutto sarebbe basato su un’intuizione e non su fatti specifici,concreti,con tanto di nomi e cognomi.
Non é,la nostra,una resa perché questo é un termine che noi non conosciamo e non vogliamo conoscere,ma semplicemente una constatazione alla quale si accompagna un invito a chi anela ad un minimo di vivibilità civile e democratica ad aiutarci rompendo quel clima di paure ed omertà che caratterizza le civiltà arretrate.
A Gaeta come altrove !