AI COMUNI DI GAETA E SPERLONGA NEL LAZIO NESSUNA COMMISSIONE DI ACCESSO ? SCANDALOSO! SI MUOVE ANCORA UNA VOLTA L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO
L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO STA PREPARANDO UN’ULTERIORE RICHIESTA AL MINISTRO DELL’INTERNO DELLA NOMINA DI UNA COMMISSIONE DI ACCESSO CHE VERIFICHI PRESSO IL COMUNE DI GAETA ,NEL LAZIO,L’ESISTENZA O MENO DI CONDIZIONAMENTI DI NATURA MAFIOSA.
L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CHE SOTTO PUBBLICHIAMO ,PRESENTATA DAI DEPUTATI FRUSONE E SIBILIA,RISALE ALLA PRECEDENTE LEGISLATURA.
LA SITUAZIONE GIA’ DENUNCIATA IN ESSA,SITUAZIONE CHE RIGUARDA SEMPRE GAETA,E’ OGGI AGGRAVATA, COME SI EVINCE DALLE NOTIZIE RIPORTATE DALLA STAMPA,DALLE SERIE VICENDE GIUDIZIARIE SUCCESSIVE ALLA DATA DELLA SUA PRESENTAZIONE.
VICENDE CHE,COME QUELLE CHE RIGUARDANO IL VICINO COMUNE DI SPERLONGA,IL CUI SINDACO E ‘ STATO ARRESTATO,AVREBBERO DOVUTO RICHIEDERE UN INTERVENTO FERMO E CHIARO DA PARTE DEL PREFETTO DI LATINA,INTERVENTO CHE,INVECE,E’ MANCATO DEL TUTTO.
IN PROVINCIA DI LATINA,TERRITORIO A FORTE INSEDIAMENTO MAFIOSO,SUCCEDE DI TUTTO E DI PIU’
E NESSUNO VEDE MAI NIENTE.
ECCO L’INTERROGAZIONE FRUSONE-SIBILIA:
” INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05150 CAMERA
Camera dei Deputati Legislatura 17
ATTO CAMERA Sindacato Ispettivo
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE : 5/05150
presentata da FRUSONE LUCA il 25/03/2015 nella seduta numero 399
Stato iter : IN CORSO
COFIRMATARIO GRUPPO DATA FIRMA
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2015
Ministero destinatario :
MINISTERO DELL’INTERNO
Attuale Delegato a rispondere :
MINISTERO DELL’INTERNO , data delega 25/03/2015
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05150 CAMERA
TESTO ATTO
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-05150
presentato da
FRUSONE Luca testo di Mercoledì 25 marzo 2015, seduta n. 399
FRUSONE e SIBILIA. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
Fondi è un comune italiano di circa 38.000 abitanti della provincia di Latina ed è noto per ospitare il secondo mercato ortofrutticolo più grande d’Europa con oltre un milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli l’anno. Un grande giro d’affari che ha sempre interessato la criminalità organizzata;
l’8 settembre 2008, dopo una lunga serie di indagini e l’intervento di una commissione di accesso agli atti, viene presentata ufficialmente al Ministro dell’interno, una relazione di 507 pagine del prefetto di Latina, Bruno Frattasi, in cui si chiede di sciogliere il consiglio comunale di Fondi e si afferma espressamente, secondo quanto riferito sulla stampa locale, che «l’accesso, con evidenza documentale, ha consentito insomma di accertare che le diverse situazioni venute ad emergere, di per sé costituenti gravi, quando non gravissime, violazioni dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento, non corrispondono ad episodici quanto deprecabili casi di cattiva
amministrazione, ma presentano, anche per il fatto di riguardare ogni settore della vita amministrativa, il carattere della sistematicità. La qual cosa, unita all’oggettiva agevolazione di interessi economici di elementi contigui alla criminalità organizzata o da considerare ad essa affiliati, conferisce al quadro di insieme una pericolosità tale da dover essere fronteggiata con gli strumenti di rigore previsti dall’articolo 143 del testo unico»;
nell’ottobre 2009 le dimissioni del sindaco di Fondi e dei componenti della giunta e della maggioranza del consiglio comunale portarono allo scioglimento dell’amministrazione ed al ritorno alle elezioni;
il 26 aprile 2012, Andrea Palladino sul fattoquotidiano.it, nell’articolo «CITATO NELLA RICHIESTA DI SCIOGLIMENTO DI FONDI, IL PDL LO CANDIDA SINDACO DI GAETA» scrive: «Cosmo Mitrano era stato chiamato nel 2004 nel comune di Fondi come dirigente del settore mense scolastiche. La commissione di accesso inviata dal prefetto nel 2008 gli contestò formalmente la gestione di alcuni servizi: «Ha consentito alla società Vivenda con contratto scaduto nel 2007 di proseguire di fatto il servizio» per un periodo di sei mesi; una mancanza aggravata dal fatto che «il comune di Fondi non ha mai richiesto il rilascio della dovuta certificazione antimafia» alla società Vivenda. Una dimenticanza ? Forse, ma che non stupiva il candidato sindaco del Pdl al comune di Gaeta: «Il dottor Mitrano — spiegano gli ufficiali — ha fornito una dichiarazione nella quale afferma di non aver mai richiesto le certificazioni antimafia per gare o servizi da lui affidati per importi superiori alla soglia comunitaria» […]Le osservazioni non finiscono qui. Il candidato sindaco del PdL a Gaeta avrebbe poi affidato alla società interinale Ge.vi — che ha attirato l’attenzione degli ufficiali di poliziainviati dal prefetto a Fondi — la fornitura di personale per il comune; e ancora, avrebbe stanziato alcuni finanziamenti a una società sportiva di un consigliere comunale, nonostante questa fosse in debito con l’amministrazione. Peccati senza rilevanza penale, visto che nessun fascicolo è stato mai aperto nei suoi confronti; ma di certo una serie di fatti che mostrano il ritratto di un funzionario ben inserito nella macchina amministrativa del comune di Fondi, contestata poi dalla commissione di accesso voluta dall’ex prefetto Frattasi. Funzionario che oggi fa il salto verso la politica attiva, pronto a governare una delle città chiave del sud pontino, con grandi progetti di espansione del porto e un territorio che fa gola alle cosche ormai radicate nel Lazio»;
la società Vivenda è una delle controllate della cooperativa La Cascina che secondo fonti giornalistiche si trova al centro della vicenda di «Mafia Capitale» e presente nelle inchieste giudiziarie della procura Fiorentina;
il 13 maggio 2012, Andrea Cinquegrani su lavocedellevoci.it, nell’articolo «GAETA: IERI, OGGI E MITRANO» scrive «Ecco l’irresistibile ascesa di Mitrano: dirigente supplente del primo settore al comune di Fondi per il biennio 2004-2005, poi salto alla poltrona di dirigente del terzo settore, grazie ad un concorso. Organizzato e preparato da chi ? Ma da uno dei concorrenti (per tre posti) in persona, ossia lo stesso ubiquo Mitrano. Che quel concorso se lo taglia su misura, tanto da far rilevare agli sbigottiti componenti della commissione d’accesso che «ragioni di opportunità avrebbero potuto suggerire al sindaco Parisella di affidare l’incarico ad altri», considerato il fatto che Mitrano era lui stesso «interessato alla partecipazione agli eventuali concorsi per cui la contrattazione era stata avviata». Siamo solo all’inizio, perché a completare la frittata ci mettono in parecchi lo zampino: come il dirigente del primo settore e presidente della commissione per il concorso Tommasina Biondino e il segretario generale del comune, Celestina Labbadia, già al vertice dello stesso primo settore. Alle due dirigenti – ma anche ad altri – sfugge la circostanza che Mitrano ha bluffato sul «requisito dei 4 anni di servizio in posizione apicale», essenziale per aggiudicarsi quell’incarico.
Disattenzione, superficialità o cosa ? Fatto sta che, in soldoni, nessuno si è premurato di verificare alcunché di quanto autocertificato da Mitrano. Possibile mai ? Secondo i membri della commissione d’accesso sì, in un comune popolato da gente che non vede, non sente, non parla. E poi eccoci agli appalti, alle gare bandite dal comune. Tra i superfortunati nel registro dei mandati di pagamento spicca una sigla, la cooperativa Oescmi (Osservatorio economico per lo sviluppo della cultura manageriale d’impresa) che tra il 2003 e il 2007 ha provveduto a rastrellare ben 11 mandati per circa 60 mila euro (cui si aggiungono i pingui fondi europei e regionali erogati attraverso la Provincia per corsi di formazione professionale, e sui quali ha acceso i riflettori la magistratura). Fondata da Mitrano dodici anni fa, la cooperativa è oggi gestita dalla sorella, Maria Mitrano. Ma le sigle non finiscono certo qui e altre ne spuntano tra le pagine del ponderoso (e pesantissimo) dossier. Pensate sia mai possibile che una ditta indebitata con un comune, in tempi di vacche magre, possa addirittura ricevere dei soldi ? Sì, succede proprio a Fondi. La miracolata si chiama Olimpica 92 che, pur vantando debiti col comune per dei fitti non pagati (visto che svolgeva la sua attività di polisportiva in locali di proprietà comunale) nel giro di pochi anni – sotto due sindacature di Parisella ottiene ben 26 mandati per un totale che sfiora i 50 mila euro. La società fa capo a Pasquale Rega, più volte consigliere comunale. Fondi erogati dall’allegro terzo settore, che spesso e volentieri opera in sinergia con alcune commissioni di cui fa parte un altro ubiquo della story, proprio Rega (il quale, dal canto suo, è in ottimi rapporti con Carmelo Tripodo). E a proposito di rapporti a rischio, fanno capolino quelli con i titolari della società Vivenda, che per anni s’è vista aggiudicare l’appalto per la gestione delle mense scolastiche senza che il comune si sia mai preoccupato di chiederle il certificato antimafia. Infine, siamo alla Ge.Vi., che ha messo a segno – grazie alle magie di Mitrano
–
un colpo da record: aggiudicarsi gare ufficiose (e per più volte) per la fornitura di personale interinale.
«Ma cosa volete – ha spiegato Parisella ai commissari – era l’unica che mi presentava delle offerte vantaggiose…»;
Celestina Labbadia, prima segretario generale del comune di Fondi, ha rivestito fino a poco tempo fa l’incarico di segretario generale del comune di Gaeta;
di recente la società ECOCAR, che gestisce il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti per conto del comune di Gaeta il cui sindaco è, appunto, il dottor Mitrano, è stata gravata da interdittiva antimafia emessa dalle prefetture di Caserta e di Roma;
il Consiglio di Stato, sezione III, nella sentenza 6 marzo 2012 no 1266, in riferimento agli articoli 143 e ss, decreto legislativo n. 267 del 2000 ribadisce, che «Lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose non esige né la prova della commissione di reati da parte degli amministratori, né che i collegamenti tra l’amministrazione e le organizzazioni criminali risultino da prove inconfutabili; sono sufficienti, invece, semplici «elementi» (e quindi circostanze di fatto anche non assurgenti al rango di prova piena) di un collegamento e/o influenza tra l’amministrazione e i sodalizi criminali, ovvero è sufficiente che gli elementi raccolti e valutati siano «indicativi» di un condizionamento dell’attività degli organi amministrativi e che tale condizionamento sia riconducibile all’influenza e all’ascendente esercitati da gruppi di criminalità organizzata» –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, valutare se sussistano i presupposti per l’invio di una commissione di accesso agli atti, per valutare, qualora, ci siano le condizioni, lo scioglimento del consiglio comunale di Gaeta di cui l’articolo 143, del Testo unico enti locali.