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Al Convegno del 13 luglio a Terracina ci sarà anche Franca Penasa, la coraggiosa consigliera provinciale e regionale del Trentino-Alto Adige Responsabile per la sua regione dell’Associazione Caponnetto. Riflettori della nostra Associazione su quella Regione dove, contrariamente a quanto sostengono in molti, malaffare e mafie scorazzano alla grande.

Fra gli amici che ci hanno comunicato che parteciperanno al Convegno del 13 luglio a Terracina ci sarà Franca Penasa, la coraggiosa consigliera del Gruppo Misto provinciale e regionale del Trentino-Alto Adige che ha aderito all’Associazione Caponnetto e che è stata eletta da noi Responsabile per la sua Regione, oltre che, ovviamente, componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione.
Una partecipazione importante, quella di Franca, sia per il ruolo che ella ricopre e per le sue qualità di persona impegnata sul piano delle battaglie a favore delle comunità che ella rappresenta, sia anche perché la sua presenza testimonia la sua e nostra ferma volontà di accendere i riflettori su un territorio, quello appunto del Trentino-Alto Adige, sul quale molti, moltissimi, forse i più, nelle istituzioni e nelle varie articolazioni politiche locali e nazionali, si ostinano a negare la realtà delle mafie.
Le mafie nel Trentino-Alto Adige ci sono e come, così come sono in ogni altra parte d’Italia ed anche all’estero, nessuna esclusa, ed è da idioti, se non da collusi, continuare a negarne l’esistenza senza cominciare ad alzare le difese necessarie.
Su questa stessa pagina abbiamo voluto di proposito pubblicare la notizia riportata da IL FATTO QUOTIDIANO di oggi della dura requisitoria del Procuratore Caselli a Torino contro la politica piemontese che fino ad ieri ha sempre negato l’esistenza della mafia in Piemonte e nel nord.
Si è visto come è andata a finire, con Torino e Milano che sono diventate quasi le capitali delle mafie in Italia.
Lo stesso discorso vale per il Trentino-Alto Adige.
Da oggi in poi anche in questa regione c’è l’Associazione Caponnetto e Franca Penasa ne è la responsabile.
Con Franca, quindi, c’è l’intera Associazione.
Delle due una, quindi: o la politica e le istituzioni di Trento e di Bolzano prendono finalmente atto di una situazione che è sempre più seria proprio a causa del radicamento mafioso e del malaffare e cominciano ad adottare i comportamenti ed i provvedimenti necessari, o da ora in avanti esse dovranno rassegnarsi a ricevere gli attacchi dell’intera Associazione.
E chi ci conosce sa molto bene che l’Associazione Caponnetto non fa carezze!!!