Alberto Castiglione 03 Ottobre 2024
Piero Ceraulo (Fillea Cgil Palermo) e Giovanni Pistorio (Fillea Cgil Sicilia): “Da tanto tempo chiediamo Protocolli di legalità eccezionali in deroga al codice degli appalti”.
Le dichiarazioni dei due dirigenti sindacali della Fillea arrivano a margine del convegno di ANCE Palermo dedicato proprio alle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici. “E’ una giornata importante, perché prendiamo atto che ANCE, apra una riflessione rispetto ai tremi di corruzione e infiltrazioni mafiose gli appalti pubblici” dichiara Ceraulo.
Lo stesso Prefetto di Palermo, dott. Mariani, intervenuto all’incontro, ha sottolineato la necessità di contrastare un fenomeno che rischia di sfuggire di mano.
Fillea Palermo e Fillea Sicilia sono da tempo impegnate nella promozione di protocolli di legalità sul modello Giubileo di Roma, Ischia e Emilia-Romagna, “temi sui quali occorre andare in deroga al codice degli appalti, cosa che stiamo provando a fare attraverso la sottoscrizione di protocolli di legalità in diversi Comuni” continua Ceraulo.
La città di Palermo, ma la Sicilia tutta, alla luce dei grandi appalti pubblici che si andranno a determinare, ha la necessità di trovare una linea comune tra tutti i soggetti in campo; associazioni dei costruttori, organizzazioni sindacali, Prefetture e grandi stazioni appaltanti come Anas ed RFI.
Giovanni Pistorio: “E’ da almeno inizio 2024 che come Fillea Cgil Sicilia chiediamo, alle altre sigle sindacali, di farci tutti insieme promotrici della sottoscrizione dei protocolli di legalità in materia di appalti e affidamenti nel settore dei lavori pubblici: ad oggi, abbiamo riscontrato, purtroppo, scarsa sensibilità, sull’argomento, nei nostri interlocutori”.
Dialogare dunque per cercare di stringere le maglie rispetto ad alcune importanti battaglie della Fillea, per esempio, quella contro il subappalto a cascata.
“Occorre procedere all’utilizzo delle aziende sequestrate e confiscate per l’acquisizione degli inerti, cosa che sappiamo bene essere uno dei passaggi in cui la criminalità organizzata si insinua (basti pensare che l’80% delle cave presenti nel territorio palermitano è sottoposto a sequestro e confisca), come altra misura per contrastare le infiltrazioni criminali” conclude Ceraulo.
Una occasione, quella di stamattina, sicuramente importante, di confronto, ma che dal punto di vista della Fillea CGIL è in leggero ritardo, vista la reiterata denuncia nel tempo, di tutto questo.