Ricordiamo sempre i commenti di disapprovazione e gli atteggiamenti infastiditi di qualche maggiorente del PD di fronte ai nostri primi interventi durante la vicenda Fondi,come pure non possiamo dimenticare i clamorosi silenzi dopo la chiusura con un nulla di fatto del “caso Formia Connection”,i due eventi che hanno portato alla ribalta il problema della penetrazione e del radicamento mafiosi in terra pontina.
Sono almeno trent’anni che,a prescindere dai fatti clamorosi verificatisi di recente sul piano politico-amministrativo nel capoluogo e che hanno portato la Procura ad accendere al massimo i riflettori,che a Latina c’erano e ci sono tutti gli elementi per sentire puzza di bruciato ed odor di camorra,ndrangheta e cosa nostra.Tutti.Una classe politica più attenta avrebbe senz’altro aperto gli occhi e si sarebbe comportata in maniera diversa da quella con la quale si sono comportati i capi del partito in cui milita Moscardelli.Le carriere facili,i rapidi arricchimenti e quant’altro? Mica si sono verificati ora o da poco?
Il sen.Moscardelli imputa alla disattenzione delle forze dell’ordine del” passato” la responsabilità di quanto avvenuto ignorando che forse le cose non é che siano cambiate al riguardo di molto.
Ma il problema non é al momento questo,ma,al contrario,ben “altro” ed “alto”,I Prefetti in primis e chi li sceglie e li manda a Latina.
Il prefetto é la figura principale,la massima autorità in una provincia,che rappresenta l’immagine ed il volere del governo centrale.
Egli presiede il Comitato Provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico ed é quello al quale é attribuito persino la funzione di redigere le note di valutazioni a fini della carriera dei responsabili provinciali delle forze dell’ordine.
Un ruolo di comando,di”vita o di morte” si sarebbe detto una volta,in senso metaforico ovviamente,per quanto riguarda la carriera di un questore o di un colonnello.
Ma è anche quello –sempre il Prefetto – che indirettamente è in grado di condizionare anche le azioni di quei magistrati che,eventualmente minacciati dai criminali,hanno bisogno di protezione .
Il compito di decidere se ammetterli o meno a fruire del programma di protezione,infatti,spetta al Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico ,presieduto,appunto,dal Prefetto.
Ma non finisce qua perché al Prefetto é attribuita dalla legge anche tutta la materia della prevenzione antimafia.Egli é quello che emette le famose interdittive antimafia a carico di imprese sospette,interdittive che vengono emesse sulla base di semplici informative delle forze dell’ordine le quali agiscono anche sulla base di semplici sospetti e non di sentenze.Alle forze dell’ordine é il Prefetto,ovviamente,che deve impartire l’ordine di indagare su tizio o su caio.Quel famoso “voglio questo e quello” di cui abbiamo parlato in un’altra nota.
Il Prefetto,la figura centrale,il deus ex machina dal quale dipendono tutto e tutti.
Ci é apparso quanto meno strano che il sen.Moscardelli,che pure dopo la sua elezione nella Commissione Parlamentare antimafia dovrebbe intendersene un pò più degli altri di questa materia,non abbia nemmeno citato i Prefetti per le enormi responsabilità che essi hanno avuto ed hanno a proposito della situazione drammatica che esiste a Latina e nel pontino sul piano delle collusioni fra una parte della politica e poteri criminali.Una collusione che sotto alcuni aspetti potrebbe essere letta come una sovrapposizione
Tant’é,ma il sen.Moscardelli si limita a tirare in ballo il livello basso,l’anello più debole dell’intera catena,quello delle forze dell’ordine,le quali,pur con tutti i loro limiti e difetti che noi denunciamo da anni –nell’assoluta indifferenza,questo sì,del senatore Moscardelli che dovrebbe intervenire e non interviene –non possono nemmeno parlare e mettersi a polemizzare pubblicamente disvelando eventualmente,a loro difesa,le vere responsabilità della situazione.
Allora qua i conti non ci tornano.
Un diversivo? Fumo negli occhi? Semplici sparate propagandistiche per tentare di salvarsi dal coinvolgimento morale e politico nelle responsabilità di quanto é avvenuto ed avviene a Latina ed in provincia ? Non lo sappiamo e nemmeno ci interessa saperlo.Affare loro.Del PD e di chi si sente sotto accusa.Il ruolo difficile,come dimostrano peraltro i recenti attacchi nei nostri confronti,e complesso che noi dell’associazione Caponnetto svolgiamo ci obbliga ad essere estremamente pragmatici,pratici ed indenni da fumosità ideologiche e di parte.
Sfidiamo il sen.Moscardelli,se realmente egli vuole dare un suo contributo alla soluzione dei problemi,ad adoperarsi perché vengano realizzati due obiettivi minimi perché le cose comincino a cambiare:
1)la Prefettura di Latina cominci ad assumere in pieno le sue responsabilità ed a svolgere appieno i compiti che le sono attributi dalla legge in materia di prevenzione antimafia;
2) si istituiscano subito un supercomissariato della Polizia di Stato a Formia,con a capo un 1° Dirigente esperto in materia di lotta alle mafie e con una sezione distaccata della Squadra Mobile di Latina ed anche una sezione staccata del Centro operativo della DIA di Roma da allocare o nella Caserma dei Carabinieri di Sperlonga o in quella della Guardia di Finanza di Fondi dove la capienza degli ambienti lo consentono.
Facciamo FATTI e non chiacchiere!!!!!!!