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“Banda della Marmotta” terrorizzava mezza Italia, gli arrestati quasi tutti di Orta Nova. Tecniche paramilitari

Esplosioni da Nord a Sud, auto di grossa cilindrata e targhe clonate: il modus operandi del gruppo criminale. Tutti i nomi

Di Redazione 21 Dicembre 2024

Un’operazione criminale senza confini, orchestrata con precisione chirurgica e audacia, ha visto la “Banda della Marmotta” compiere ben 17 assalti a sportelli bancomat tra il 14 agosto e il 2 ottobre 2024. Il gruppo, composto da otto individui, si è spinto fino a 1800 chilometri di distanza per compiere raid in sei regioni italiane: Puglia, Basilicata, Campania, Lombardia, Piemonte e nel Barese. Gli 8 colpi andati a segno hanno fruttato circa 290mila euro, suddivisi tra i membri della banda, mentre 9 tentativi sono falliti.

Il modus operandi e il bottino

Gli attacchi venivano condotti con l’utilizzo di esplosivi artigianali, noti come “marmotte”, introdotti negli sportelli Atm per farli esplodere e sottrarre il denaro contenuto. Il gruppo utilizzava auto di grossa cilindrata, rubate o con targhe clonate, per le trasferte. Carte di credito fornite da uno degli indagati venivano usate per accedere agli sportelli prima di piazzare gli ordigni. Se le banconote erano macchiate da sistemi antifurto, i malviventi avevano già predisposto metodi per ripulirle e riciclarle.

Tra i colpi più redditizi spiccano il furto del 4 settembre presso l’Unicredit di Borgaretto, vicino Torino, che ha fruttato 100mila euro, e quello del 2 ottobre a Favria, sempre nel Torinese, con un bottino di 54mila euro. Altri assalti degni di nota includono: 58mila euro sottratti il 27 settembre alla Banca Popolare di Milano di Ascoli Satriano; 8500 euro dall’Intesa-San Paolo di Mortara (Pavia) il 19 settembre; 19mila euro rubati il 28 settembre alla Bcc di Sturno (Avellino).

Non tutti i tentativi sono stati coronati dal successo. Falliti, ad esempio, i raid del 26 settembre a San Marco in Lamis (Bpm) e quello dell’11 settembre alla Bcc di San Sossio Baronia, vicino Avellino.

Arresti e sequestri

I carabinieri hanno fermato martedì otto sospettati, tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere, furti, tentativi di furto, fabbricazione e detenzione di esplosivi, ricettazione e riciclaggio. Tra loro Angelo Pallotta (43 anni), Gabriele Bruno (19), Antonio Battaglini (36), Pasquale Lagioia (45) e Domenico Di Leo (18), tutti di Orta Nova; Lorenzo Di Michele (27) e Leonardo De Luca (51), entrambi di Ordona; Georgi Vasilev Ivanov (27), cittadino bulgaro residente a Carapelle.

Durante le perquisizioni sono stati sequestrati documenti d’identità, carte di credito, auto, targhe, 31 munizioni per fucili e pistole, 261 petardi, due metri di miccia e quattro orologi, oltre a strumenti per smacchiare le banconote macchiate.

La decisione del gip

Nonostante la gip Francesca Mannini non abbia convalidato i fermi per assenza di pericolo di fuga, ha ritenuto sussistenti gravi indizi, disponendo la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati. Durante gli interrogatori di convalida, cinque di loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre altri tre hanno respinto le accuse. Intanto, le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e colpi non ancora scoperti.

Fonte:https://www.immediato.net/2024/12/21/banda-della-marmotta-terrorizzava-mezza-italia-gli-arrestati-quasi-tutti-di-orta-nova-tecniche-paramilitari/