Francesco Zagaria alias Ciccio e’ Brezza ha riferito sulle segnalazioni dell’ingegnere Biondi al clan, degli appoggi elettorali a Marino e del legame di Sagliocchi con gli affiliati
Anna Grippo
Collaboratrice
15 ottobre 2024 14:33
“Massimiliano Caterino era il tramite tra Michele Zagaria e Sagliocchi. Sagliocchi era uno degli imprenditori ceh faceva il cambio assegni infatti Giovanni Garofalo lo incontrò in un bar sull’Appia e chli consegnò una dozzina di assegni con piccoli importi per un totale complessivo di circa 13mila euro. Con questo sistema si ripulivano i soldi del clan e il vantaggio degli imprenditori che si prestavano a fare il cambio era fare affari con Zagaria”.
È quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia Francesco Zagaria alias Ciccio è Brezza nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi, in particolare del boss Michele Zagaria, nel parcheggio di via San Carlo a Caserta. Sentito in sede di controesame dinanzi alla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Sergio Enea con a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo, il pentito ha indicato quali erano i vantaggi a fare simili pratiche per conto del clan dei Casalesi come intrattenere affari con la famiglia Zagaria o “trattenersi un piccolo importo che poi veniva richiesto dagli affiliati in un momento successivo”.
Ciccio e’ brezza ha riferito anche di altri coimputati coinvolti nell’inchiesta della Dda partenopea, “l’ingegnere Biondi si occupava di tutto a Caserta, aveva sicuramente più potere del sindaco Carlo Marino che più di una volta ci chiese un appoggio elettorale – ha sottolineato il collaboratore di giustizia – Biondi ci teneva al corrente sulle vicende del parcheggio, non solo quello di via San Carlo ma anche di quello dell’ospedale civile di Caserta. Era un settore redditizio e di certo noi ce ne stavamo occupando”.
Ciccio e’ Brezza ha riferito poi che le informazioni che loro reperivano dall’ingeniere spesso avvenivano tramite incontri, “Biondi parcheggiava tutte le mattine la macchina nel parcheggio sotterraneo della Reggia. Lì ci incontravamo con Franco Sparaco e parlavamo perlopiù dei parcheggi”. Si torna in aula verso la fine del mese di ottobre per l’escussione del pentito Nicola Schiavone e degli esecutori materiali dei lavori al parcheggio San Carlo. Nel corso dell’udienza è stato richiesto che venissero escussi Franco Sparaco e Antonio Zagaria.
Sono finiti sotto processo Michele Patrizio Sagliocchi, il boss Michele Zagaria, l’attuale dirigente del Comune di Caserta Francesco Biondi, l’architetto Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi nipote di Sagliocchi, Fabio Fontana, Teresa Capaldo, accusati a vario titolo di associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico, trasferimento fraudolento di valori.
Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giovanni Cantelli, Giuseppe Stellato, Enzo Di Vaio, Guido Diana, Michele Di Fraia, Paolo Di Furia, Emilio Martino, Alfonso Quarto, Alessandro Barbieri, Mauro Iodice, Stefano Montone, Giuseppe Ceceri. Il Comune di Caserta si è costituito parte civile rappresentato dall’avvocato Lidia Gallo.
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