Il tesoro dei Casalesi: case, terreni e negozi intestati a un prestanome dei boss Tra i beni che passano allo Stato anche uno zuccherificio. Il ministro Maroni: la più importante operazione nella storia dell´antimafia
NAPOLI – Le mani dello Stato sul tesoro di Spartacus. L´impero economico dell´imprenditore Dante Passarelli, considerato il «fiduciario» del clan dei Casalesi e morto in circostanze misteriose il 4 novembre del 2004 precipitando da una terrazza, è stato sequestrato ieri per ordine del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: oltre 200 uomini della Dia di Napoli e dei carabinieri di Caserta hanno apposto i sigilli a 136 appartamenti, 11 magazzini, 75 terreni, 8 negozi, 2 ville, 51 autorimesse e diverse aziende. Beni dell´importo stimato dagli inquirenti in 700 milioni di euro (ma la difesa di Passarelli polemizza parlando di «cifre surriscaldate dalla politica» e fissa in non oltre 10 milioni il valore complessivo del blitz) attualmente attribuiti alla moglie e figli dell´imprenditore. Il provvedimento è scattato grazie alla riforma del 2008 che consente il ricorso alle misure patrimoniali anche dopo la morte del soggetto.
L´operazione ha raccolto l´apprezzamento delle più alte cariche dello Stato: il presidente Giorgio Napolitano ha voluto ricordare «l´impegno e la professionalità con la quale magistratura e forze di polizia stanno conducendo l´attività di contrasto alle organizzazioni mafiose utilizzando al meglio le opportunità offerte da recenti e incisive misure normative» e ringraziando esplicitamente «i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e il personale della Dia che sta progressivamente assumendo – rimarca il Quirinale – un ruolo centrale nell´analisi e nell´investigazione delle attività di prevenzione e repressione dell´infiltrazione mafiosa nell´economia legale». Anche il premier Silvio Berlusconi ha chiesto ai ministri della Giustizia e dell´Interno di «ringraziare a nome mio e del governo le forze dell´ordine e i magistrati impegnati nella lotta contro il crimine organizzato. Il risultato è stato possibile grazie alle leggi messe a punto e applicate con determinazione ed efficacia dal governo», ha aggiunto. Per il ministro dell´Interno Roberto Maroni si tratta «della più importante operazione antimafia della storia».
E in effetti il maxi sequestro segna un punto di grandissimo significato a favore dello Stato. Il decreto emesso dal collegio presieduto da Gabriella Casella sulla scorta delle indagini della Dia di Napoli guidata da Maurizio Vallone e dei carabinieri di Caserta diretti dal colonnello Crescenzio Nardone riporta infatti al centro della scena di Gomorra uno dei protagonisti del processo Spartacus: numerose pagine del giudizio più importante istruito nei confronti della camorra casertana sono dedicate proprio a Passarelli, l´imprenditore che aveva creato lo zuccherificio Ipam, leader italiano nel settore durante gli anni ‘90, che attraverso l´immobiliare “Bellavista” controllava centinaia di beni immobili e che aveva rilevato da un fallimento l´azienda agricola “Balzana”, conosciuta anche come “ex Cirio”, utilizzata dal clan come base logistica e rifugio. Una fortuna accumulata, secondo l´accusa, con il contributo dei Casalesi. Per Passarelli l´allora pm, oggi procuratore aggiunto e coordinatore del pool Federico Cafiero de Raho, aveva chiesto la condanna a 8 anni. L´imprenditore morì prima della sentenza scritta dal giudice Lello Magi che proprio ieri si è ritrovato sulla porta di casa una scia di sangue sulla quale ora indagano i carabinieri. Il sequestro fu revocato. Poi la legge del 2008 e le nuove indagini hanno portato al nuovo decreto. «Il clan dei Casalesi è in difficoltà per i sequestri», dice il direttore della Dia Antonio Girone. Ma è allarme anche per gli organici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: 15 giudici sono stati trasferiti – avverte Cafiero – e questo indebolirà l´azione di contrasto».
Dario Del Porto
(Tratto da dirittiglobali.it)