Castellammare. La cognata del boss siede in consiglio comunale, la Sinistra: «Subito lo scioglimento»
Tiziano Valle
La scarcerazione del boss Paolo Carolei deve spingere il Ministero dell’Interno ad accelerare le procedure per lo scioglimento del consiglio comunale di Castellammare di Stabia. A chiederlo, attraverso un’interrogazione parlamentare urgente, è il senatore Sandro Ruotolo che sottolinea: «Un parente del boss ricopre la carica di consigliere comunale». Il riferimento è a Barbara Di Maio, esponente della Fondazione Dc, che fa parte della maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Gaetano Cimmino, e cognata di Paolo Carolei. Una parentela, al pari di altre, sia tra le file della maggioranza che dell’opposizione, che sono già state segnalate nella relazione finale della commissione d’accesso, che ha indagato per sei mesi sulle presunte infiltrazioni della criminalità organizzata a Palazzo Farnese.La Sinistra torna dunque alla carica per lo scioglimento del consiglio comunale e lo fa partendo proprio dal ritorno in libertà di Carolei, che secondo l’Antimafia fa parte del clan D’Alessandro e in passato avrebbe favorito il patto tra la cosca di Scanzano e i Di Martino di Iuvani, che controllano tutti gli affari illeciti nel territorio dei Monti Lattari.
«Nel comune di Castellammare di Stabia c’è una forte presenza della criminalità organizzata: come emerso da un complesso quadro investigativo, i clan operano non solo nelle tradizionali attività illecite legate al mercato della droga, del racket e dell’usura ma si evidenzia un interesse della camorra nel sistema degli appalti pubblici e nell’inquinamento della politica, con il tentativo di condizionare l’esito in favore di imprese loro legate», scrive Ruotolo nell’interrogazione indirizzata al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.Quest’ultima, a gennaio scorso, aveva spiegato che in sostanza c’era tempo fino a inizio aprile per prendere una decisione.
Ma secondo il senatore: «Alla luce dei più recenti sviluppi occorre fare immediatamente chiarezza e offrire certezze alla comunità di Castellammare di Stabia – spiega Ruotolo – Questo è il motivo per cui abbiamo depositato l’interrogazione e chiesto al ministro se non ritenga opportuno intervenire nell’auspicio che si possa sradicare definitivamente il malaffare dal tessuto economico e sociale del territorio».Un’interrogazione parlamentare che fa registrare dunque un nuovo pressing del Ministero dell’Interno da parte della sinistra, dopo la sostanziale tregua per l’elezione del Presidente della Repubblica. A spingere forte per lo scioglimento del consiglio comunale ci sono i gruppi di sinistra, il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e una parte di Italia Viva. E la battaglia politica viene portata avanti da oltre tre anni a suon d’interrogazioni parlamentari che puntano proprio a chiedere una maggiore attenzione del Ministero dell’Interno sul territorio stabiese. Un’attenzione che presto potrebbe produrre la decisione finale sulla scorta del lavoro svolto dalla commissione d’accesso.