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Categoria: Lettere

. Due note, quella di Felice Cipriani e di Tiziana Priori della FAI CISL, il cui contenuto ci trova perfettamente concordi. Per troppo tempo- a causa soprattutto di una classe politica e, conseguentemente, di istituzioni inadeguate- la provincia di Latina ed il Lazio in generale sono stati lasciati in balia di lestofanti e gruppi criminali, pagando così prezzi altissimi in termini di degrado morale, politico, sociale ed economico. Se ora essi vogliono effettivamente uscire dal tunnel ed aprirsi ad orizzonti di riscossa dovranno avere il coraggio e la forza di cambiare radicalmente l’intero impianto che li ha fatti precipitare nel baratro. Spesso il potere politico nella provincia di Latina e nel Lazio ha dato l’impressione di confondersi con quello delle mafie, diventando un unicum. Il primo obiettivo deve essere quello di sconfiggere le mafie, ma non solo la loro ala militare come già avviene, ma soprattutto quell’area zuccherosa sulla quale mafie e politica sono diventate la stessa cosa. L ’Associazione Caponnetto sta lavorando, in piena solitudine e contrastata proprio da quel potere politico ed istituzionale di cui stiamo parlando, su questo versante, pagando prezzi altissimi. Comincino anche altri e sarà possibile, come noi abbiamo sempre auspicato, creare quel terreno comune di lotta fra più soggetti tanto necessario per sconfiggere tutte le mafie, da quelle politiche innanzitutto a quelle istituzionali, economiche e militari.

HA DEVIATO STRADE, OSCURATO PROPRIETÀ PRIVATE, FORZATO VOLUMETRIE, IMPROVVISATO VARIANTI, IGNORATO VINCOLI PAESAGGISTICI, SOLLEVATO DIRIGENTI E SPIANATO QUALSIASI OSTACOLO INCONTRATO SUL CAMINO DEI SUOI DISEGNI.

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Beppe Lumia nella Commissione Parlamentare antimafia. I tuoi intenti, caro Beppe, sono lodevoli e noi sulla tua onestà intellettuale mettiamo le mani sul fuoco ma consentici di non nutrire alcuna speranza sul buon operato di una Commissione nella quale ci sono membri alquanto chiacchierati. La nostra soddisfazione nasce dal fatto che tu con queste dichiarazioni riconosci la validità di quanto noi dell’Associazione Caponnetto andiamo sostenendo da anni a proposito della necessità di cominciare a fare un’azione il “giorno prima” e non il “giorno dopo”. Ce n’é di cammino da fare. Tanto, tantissimo, da quello che riguarda la necessità di convincere tutta la cosiddetta “’antimafia “sociale a passare dalla fase della retorica, del racconto della nonnina, delle commemorazioni a quella dell’indagine e della denuncia. Oggi l’antimafia è diventata, purtroppo, un palcoscenico e anche un business per molti. Gestione di beni confiscati, corsi della legalità ed altre cose del genere sono diventate un modo per molti di camparci. Non è questa l’antimafia che serve per sconfiggere i clan e soprattutto i colletti bianchi, i politici, gli uomini delle istituzioni che li appoggiano, a cominciare magari da alcuni che siedono sugli stessi scranni della Commissione dove stai tu. E, poi, c’é il mal funzionamento delle forze di polizia. Bisogna indurle a cambiare strategia e metodologie di contrasto per passare dai livelli bassi a quelli alti. Indagini patrimoniali, indagini patrimoniali, indagini patrimoniali ed ancora indagini patrimoniali. Comunque, buon lavoro.

La Commissione parlamentare antimafia prende il via.Polemiche e difficoltà per stabilire chi deve guidarla. Adesso la scelta è stata fatta: Rosy Bindi è la nuova

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Una nota di Antonio Turri, segretario dell’Associazione “ I Cittadini contro la corruzione e le mafie”. Antonio Turri, ex Commissario della Polizia di Stato, è stato un importante dirigente di LIBERA, dalla quale è uscito, insieme a tanti altri suoi amici, perché non ne condivideva più le strategie ed ha fondato questa nuova Associazione che sta conquistando larghi consensi nel Paese. Egli non condivide la costituzione degli Osservatori comunali contro la criminalità e con questa nota ne specifica le ragioni. Ragioni che noi condividiamo in parte perché, così come vengono concepiti e costituiti dalla politica, in effetti non servono a niente, se non a prendere in giro la gente. Ecco perché noi abbiamo messo dei paletti chiedendo di escludere da tali Osservatori politici, consiglieri e suggerendo di formarli con SOLE Magistratura, forze dell’ordine ed associazioni antimafia vere, quelle non politicizzate. La costituzione, poi, di tali Osservatori va accompagnata secondo noi da una serie di atti che vengono tutti indicati nel Documento che noi abbiamo redatto per contrastare la corruzione e le mafie negli Enti locali e nella Pubblica Amministrazione. La nota di Antonio Turri, comunque, ci offre l’opportunità di aprire un ampio dibattito sulla utilità o meno di tali Osservatori in quanto proprio in questi giorni una rete di Associazioni di area PD a Formia ha lanciato l’idea della loro costituzione, anche se noi continuiamo a paventare il rischio di un loro snaturamento in quanto quando entra la politica essi perdono la loro validità. Apriamo, pertanto, il dibattito ed aspettiamo di conoscere il parere di chi ci legge.

Caro Elvio, come ti ho detto altre volte io sono poco convinto della validità di questi strumenti per la lotta alle mafie. Gli unici osservatori

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Attenzione. gli Osservatori Comunali sulla criminalità che l’Associazione Caponnetto propone di costituire in tutti i Comuni del Paese troveranno molta ostilità da parte della classe politica che teme i controlli nella gestione della cosa pubblica da lei amministrata. Ci sarà sicuramente il tentativo di depotenziarli, di costituirli con soggetti addomesticabili e fortemente politicizzati. E’, quindi, assolutamente indispensabili che almeno noi designiamo amici “tosti”, determinati, formati e motivati al massimo, inflessibili ed incorruttibili oltre che non influenzabili politicamente. Comunque, prima di nominarli è necessario che sia il Consiglio Direttivo dell’Associazione a valutarne la validità.

CHI MANDARE NEGLI OSSERVATORI COMUNALI SULLA CRIMINALITA’ CHE NOI STIAMO PROPONENDO IN TUTTA ITALIA IN RAPPRESENTANZA DELL’ANTIMAFIA SOCIALE??? Con la creazione degli Osservatori Comunali sulla

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Il DOCUMENTO contenente le proposte dell’Associazione Caponnetto per contrastare le infiltrazioni mafiose negli Enti Locali e nella Pubblica Amministrazione, già trasmesso circa 1 anno fa a TUTTI i Sindaci del Lazio e del Molise e rimasto purtroppo ad oggi senza alcun riscontro, sta ricevendo le prime condivisioni, fra le quali questa che pubblichiamo. Va rilevato, però, che si tratta di Associazioni e non di Amministrazioni Comunali che continuano, tutte- di destra come di centro e di sinistra- ad essere… sorde, cieche e mute, come se il fenomeno “mafie”, che è diventato il primo problema economico e sociale del Paese, non interessasse alla classe politica. L’Associazione Caponnetto, come il Prof. Mattia sa, ha già organizzato, tramite il suo Responsabile per la provincia di Frosinone Dr. Arturo Gnesi Sindaco di Pastena, un convegno nel Salone dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone per illustrare ai Sindaci ed alla società civile ciociara i contenuti del DOCUMENTO. I Sindaci e gli amministratori pubblici che parteciparono furono pochissimi, come pure i rappresentanti della società civile. Il DOCUMENTO è stato pubblicizzato abbastanza e tutte le Amministrazioni comunali dovrebbero essere ancora in possesso. Comunque altre copie possono essere o richieste al Dr. Gnesi o fotocopiate sul sito e sulla pagina Fb dell’Associazione Caponnetto www. comitato-antimafia-lt. org Quanto alla richiesta di incontro formulataci dal Prof. Mattia noi siamo pronti appena dopo il Convegno che abbiamo in programma per il 13 luglio p. v. a Terracina

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Abbiamo spedito oggi al Presidente del Consiglio Comunale ed al Sindaco di Formia la lettera che pubblichiamo con allegata la bozza del Regolamento degli OSSERVATORI COMUNALI SULLA CRIMINALITA’. Abbiamo ritenuto di compilare l’atto integrale per agevolare l’Amministrazione comunale che può velocemente procedere alla sua approvazione così com’é evitando perdite di tempo e quant’altro. Vogliamo sperare che l’Amministrazione formiana, rinnovata di recente, non voglia edulcorare l’atto per depoteziare il ruolo dell’Osservatorio e voglia, di conseguenza, accoglierlo e farlo proprio così com’é stato da noi elaborato.

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