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Categoria: Lettere

Lettera aperta al Capo dello Stato e ai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Intervengano subito e risolvano con urgenza questo caso, come pure tutti gli altri che riguardano i Testimoni di Giustizia. E’ letteralmente vergognoso che, mentre i mafiosi trovino a livello politico ed anche in alcuni pezzi delle Istituzioni, coperture oggettive o soggettive, due cittadini onesti che hanno fatto il loro dovere vengano trattati in questo modo. Lo Stato dovrebbe chiedere scusa e provvedere di conseguenza, punendo severamente coloro che eventualmente si fossero resi responsabili in un modo o in un altro di questo orrore. Sì, proprio un orrore per un Paese che si definisce civile e democratico. Noi siamo determinati come Associazione Caponnetto a condurre questa battaglia a favore di questi Cittadini esemplari con tutti i mezzi che ci mette a disposizione la Costituzione Italiana, anche a costo di andare a manifestare sotto i Palazzi romani. , insieme a tutti gli altri amici che hanno dato vita, insieme a noi, all’Associazione nazionale Testimoni di Giustizia”. Siamo in attesa di una risposta e, poi, decideremo le azioni da intraprendere. Questa è l’Antimafia da fare, non i bla bla”!!!

Siamo Candela Antonino e moglie Inga Francesca, due Testimoni di Giustizia, nati e cresciuti a Villafranca Sicula (Ag). La nostra è una storia di mafia.

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Riceviamo e pubblichiamo una nota pervenutaci dall’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, il cui v. Presidente solleva un problema che riguarda il Lungomare di Latina sull’asse che va da Sabaudia fino a Nettuno-Anzio, un tratto lasciato nelle mani di criminali di ogni specie. Condividiamo la denuncia e le lagnanze fatte da Giovanni Delle Cave ed invitiamo Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina a dedicare una maggiore e più assidua attenzione a quel territorio.

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Riceviamo da Giovanni Delle Cave la nota che pubblichiamo volentieri. Latina e la provincia pontina si caratterizzano sempre più non solo per la presenza sempre più massiccia della criminalità mafiosa ma anche di quella comune. Una criminalità sempre più aggressiva ed irrefrenabile senza che le classi dirigenti, a cominciare da quella politica, si proeoccupino, al di là dei proclami e di tante chiacchiere, si preoccupino minimanete di adottare provvedimenti risolutivi.

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