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Categoria: Lettere

Era prevedibile che l’inchiesta de “La Voce delle Voci” sui Prefetti sollevasse un vespaio di polemiche. Noi l’abbiamo ripresa e commentata abbondamentemente sul nostro sito web perché essa ha colto nel cuore un problema che forse finora nessuno aveva osato affrontare. Una sorta di tabù che il coraggioso mensile ha in parte demolito. I Prefetti dispongono di poteri eccezionali ancora oggi e nessuno parla più della soppressione di quei presidi espressione di un sistema vecchio e stravecchio che sono appunto le Prefetture. Presidi di uno stato monarco-fascista in alcuni dei quali si celano aree di un grigiore e di scarsa trasparenza non tollerabili in uno stato democratico. Noi siamo grati agli amici della “Voce delle Voci” per quanto hanno scoperto e denunciato, come siamo anche grati alla Dottoressa Ingenito, Segretaria nazionale del Sindacato UNADIR, del quale pubblichiamo una nota scritta al riguardo, per le sottolineature e le denunce in essa espresse. Sul comportamento di quei Prefetti che dovessero essere infedeli rispetto al giuramento di fedeltà da loro fatto allo Stato di diritto continueremo ad essere inflessibili. Non tollereremo mai che per sete di potere alcuni di questi soggetti continuino eventualmente a mantenere rapporti con personaggi sospettati di collegamenti con ambienti equivoci o addirittura criminali. Se questo governo vuole segnare una discontinuità rispetto al precedente -che non dimentichiamolo, non ha voluto sciogliere un comune come quello di Fondi ed è tutto dire! – faccia pulizia e, se risultassero fondate le cose dette dalla “Voce” (che, comunque, è un giornale serio e sempre ben informato), rimuova immediatamente, mettendole a disposizione, le persone cui viene fatto riferimento.

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Il “caso” di Gaetano Cici, l’imprenditore di Tuscania in provincia di Viterbo, vittima della burocrazia e di una giustizia lenta, sta assumendfo aspetti drammatici. Oggi in Italia, per ottenere giustizia, spesso bisogna dar vita a manifestazioni eclatanti. Gaetano Cici, ormai ridotto in miseria, è stato costretto ad iniziare uno sciopero della fame che è arrivato al 12° giorno. La Prefettura di Viterbo sembra disinteressarsi al “caso” che ha avuto origine proprio a causa del comportamento di qualche suo ufficio. Rinnoviamo, pertanto, la richiesta al Capo dello Stato ed al Ministro dell’Interno di disporre una rigorosa inchiesta che accerti eventuali omissioni da parte di quegli uffici della Prefettura di Viterbo.

Articolo dal corriere viterbese – Leggi l’articolo Articoli dall’opinione – Primo articolo – Secondo articolo – Terzo articolo

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Comitato di fatto in difesa dei diritti e interessi collettivi dei cittadini istuito in data 23/06/99   –   Pres. (avv.) Francesco Fusco   –   sede, via N.

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