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Cosa ci potrebbe essere dietro il “caso Fondi”? Il giallo delle ville a Gaeta e Formia di cui parla Rosaria Capacchione su ” IL Mattino” e nelle quali ci sarebbero stati incontri strani per la “munnezza” campana.

Per “capire” il “caso Fondi” bisogna “capire” il “ruolo” dei “poteri forti”.

E, in primis, bisogna capire ”chi” sono questi.

Ci sono troppi “perché “ rimasti senza risposta.

Il primo: perché le indagini sono state delegate al Comando Provinciale di Latina dei Carabinieri e non ai ROS?

Con tutto il rispetto e la stima che nutriamo nei confronti degli ufficiali e dei sottufficiali dei Comandi territoriali, questi non dispongono della specializzazione e della strumentazione richieste per indagini delicate e complesse soprattutto in materia patrimoniale e finanziaria della criminalità politica ed economica.

Perciò esistono i Reparti Operativi Speciali (ROS) specializzati nella lotta alla macrocriminalità, insieme alla DIA, ai GICO, allo SCO ecc..

Il “caso Fondi”, come d’altronde quello che riguarda l’intera provincia di Latina e l’intero Lazio (per non dire tutta Italia), non si esaurisce con un’azione di contrasto alla “bassa” criminalità, a quella dei soliti noti.

Oggi le mafie non sono “bassa” criminalità.

Ci sono livelli superiori, come peraltro è emerso dalle ricerche -che meriterebbero, peraltro, degli approfondimenti -, fatte dalla Commissione di accesso, che andrebbero tutti ben individuati ed eventualmente neutralizzati.

Perché, se non si fa questo, saremmo sempre punto ed a capo.

C’è un altro grande interrogativo, grande come una montagna, al quale è utile, prima o poi, dare una risposta: “cosa” ha determinato la morte del Capitano Fedele Conti, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi.

Non ci si parli più di “depressione” od altre amenità del genere, dopo quanto hanno dichiarato la fidanzata medico, i suoi amici, a cominciare da Arturo Gnesi, altro medico e persona particolarmente credibile per la sua serietà di uomo e di professionista, sulle condizioni psicofisiche dell’Ufficiale.

Poi c’è tutta la pantomima che ci è stata presentata a proposito del comportamento del Consiglio dei Ministri e delle motivazioni addotte.

Tre ministri si sarebbero opposti alla proposta di scioglimento, tre ministri che avrebbero, secondo quanto riportato da organi di stampa, una conoscenza diretta e personale dei problemi della provincia di Latina.

Poi, ancora, ci sarebbero ragioni di… carattere politico-elettorale.

Ma c’è qualcuno in grado di intendere e di volere che sia disposto a credere a motivazione del genere?

Che pensi, ad esempio, che un Consiglio dei Ministri, non tenendo conto di una prassi consolidata in Italia che ha visto centinaia di consigli comunali sciolti per mafia dopo una richiesta di un Ministro dell’Interno, possa essere condizionato da qualcuno nelle sue scelte solamente per motivi di carattere politico-elettorale o altre cose del genere?

E perché solamente per Fondi –come se fosse una grande città-

in Italia è stato adottato questo comportamento?

E, se queste nostre perplessità hanno un fondamento, perché non ci si domanda “chi” potrebbe avere un potere tale da condizionare le decisioni di un Consiglio dei Ministri?

Qualche idea ce l’ha offerta Rosaria Capacchione che in alcuni articoli su “Il Mattino” ha parlato di episodi che avrebbero visto protagonisti in due ville di Formia e di Gaeta elementi deviati dello Stato che avrebbero trattato con esponenti della camorra a proposito di problemi relativi alla questione dei rifiuti nella Campania.

Non sappiamo se tali incontri a Formia e Gaeta ci siano stati o meno, ma non mettiamo in dubbio la serietà di Rosaria Capacchione e delle sue fonti d’informazione, di una brava giornalista d’inchiesta, cioè, sulle cui qualità professionali mettiamo la mano sul fuoco.

A Formia e Gaeta, ci sarebbero, quindi, ”basi “di tali elementi.

E chi ci assicura che non sia così anche a Fondi o che comunque quegli elementi si occupino solamente di Gaeta e di Formia???

Il governo è cambiato e, quindi, non sarebbe male se qualcuno –i tanti parlamentari che hanno parlato del “caso Fondi” a proposito ed a sproposito talvolta – chiedesse al nuovo Ministro dell’Interno di riprenderlo fra le proprie mani disponendo un approfondimento delle indagini.