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Da Girodivite “ Antimafia al capolinea” . Noi dell’Associazione Caponnetto lo stiamo sostenendo da una vita che l’”antimafia”,così com’é oggi,non è antimafia ma il contrario.L’”antimafia istituzionale” si limita a guardare –e colpire-al livello basso della mafia,quello militare e rozzo,trascurando la vera mafia ,quella politica ed istituzionale;l’” antimafia sociale” é diventata un rifugio per opportunisti,affaristi ,parolai e,talvolta ,mafiosi alla ricerca di un nuovo abito per ecclissarsi e controllare “da dentro” le mosse del nemico.Bisogna eliminare ogni finanziamento ,ogni agevolazione ,ogni convenzione per la gestione di beni confiscati alle mafie ad Associazioni,Fondazioni,comitati cosiddetti” antimafia” e obbligare chi resta a cominciare a fare ,gratuitamente ,un’azione di INDAGINE,DENUNCIA ,nomi e cognomi,e PROPOSTA collaborando con la Magistratura inquirente .Solo così facendo l’antimafia si può rigenerare,altrimenti é morta e si é trasformata in un’”altra cosa”.

Antimafia al capolinea

L’abbandono di Libera da parte di Franco La Torre pone molti interrogativi su una stagione, quella dell’antimafia, avviata verso un triste tramonto
mercoledì 9 dicembre 2015, di Emanuele G. – 87 letture 
 

Il doloroso abbandono di Libera da parte di Franco La Torre deve rappresentare un momento di severa e profonda riflessione – vedere anche autocritica – su un fenomeno denominato antimafia su cui si erano appuntate le speranze di un riscatto generalizzato del Mezzogiorno.

Così non è stato. Anche l’antimafia si è mutata in replica tragica dei soliti atavici mali che attanagliano l’Italia da decenni. Se non da secoli.

Vogliamo rileggere fatti e circostanze legate all’antimafia? Eroi antimafia arrestati perché utilizzavano soldi pubblici per finalità private. Giudici di tribunali che trasformavano l’amministrazione di beni confiscati alle mafie in mercimonio clientelare. Associazioni antimafia e/o antiracket gestite da cosche mafiose. Organizzazioni antimafiose divenute con il tempo strutture di sotto-governo e dai bilanci poco trasparenti. Politici che hanno costruito la propria carriera politica in virtù di una sedicente lotta alle mafie.

Pino Maniaci ha, purtroppo, ragione da vendere quando afferma che l’antimafia così com’è oggi è la pietra tombale di una reale lotta alle mafia. Infatti, domandiamoci che cos’è la lotta contro le mafia ai giorni nostri. A parte l’esemplare lavoro di pochi “missionari”, delle forze dell’ordine e della magistratura essa – cioè la lotta contro le mafia – è ben poca cosa. Ogni tanto, in occasione di drammatiche ricorrenze, avvengono delle manifestazioni tragicamente simili fra loro. Come se ci fosse un format. Sfilata di autorità. Soliti discorsi di convenienza. Bambini esibiti come trofei antimafia. Poi tutto finisce lì. Dopo c’è un inquietante nulla pneumatico.

Una reale lotta alle mafia avrebbe dovuto sviluppare un piano generale nei confronti delle storiche piaghe che affliggono da secoli il nostro Meridione. Cosa si è fatto? Si è prodotto esclusivamente una montagna di parole e saggi. Punto e basta. Nessuna azione contro la dispersione scolastica. Le periferie abbandonate a se stesse. Politiche del lavoro del tutto irrilevanti. Territori lasciati al completo dominio delle mafie. Infrastrutturazione necessaria assente. Credito a famiglie e imprese problematico. La lista potrebbe estendersi all’infinito.

Infine – ed è questo il dato più allarmante – non c’è stata quella ribellione delle abuliche masse del Meridione contro lo strapotere delle mafie. Tutto è rimasto come avvolto in una palude limacciosa e silente. Non abbiamo assistito a uno scatto di orgoglio del Meridione contro le ataviche piaghe che lo hanno prostrato da tempo immemore. Siamo rimasti schiavi. E quando c’è una popolazione inerme la lotta avverso i fenomeni mafiosi diventa impossibile ed inutile. Croce aveva vergato indimenticabili pagine su un Meridione abitato da diavoli. Appunto…

Pertanto, benvenuto lo strappo fra La Torre e Libera perché è davvero venuto il momento di riflettere per ridare slancio a una lotta contro le mafie manifestamente avviata al capolinea. Un tragico capolinea avviso della morte civile del nostro Meridione.