Secondo gli investigatori sarebbe proprio ”O’ Scoiattolo” ad essere stato vittima dell’agguato nelle palazzine: interrogato dalla polizia, il 58enne ha negato
Giovedì 2 Giugno 2016
di Ivan Marino
Il profilo criminale. La carriera di Catuogno inizia negli anni ’70-’80. Secondo le indagini degli inquirenti e i racconti dei pentiti, “O’ Scoiattolo” avrebbe contribuito in maniera importante nella vittoria del clan Mallardo contro gli acerrimi rivali dei Maisto. Da sempre un fedelissimo di Feliciano Mallardo, cugino di Ciccio ‘e Carloantonio boss indiscusso della cosca, Catuogno faceva parte del cosiddetto “gruppo di San Nicola”, composta anche da Domenico Pirozzi e Michele De Biase.
La parentela col pentito. La figura del 58enne è molto importante anche per motivi familiari. Catuogno è infatti parente del pentito Giuliano Pirozzi, colletto bianco della cosca dei Mallardo. La suocera di Pirozzi, infatti, non è altro che la sorella della moglie di Lino O’ Scoiattolo. Non sarebbe da escludere (anche se appare troppo fuorviante) la pista di un agguato per la stretta parentela col pentito.
Gli arresti. A dimostrazione del suo spessore criminale, è anche la partecipazione al summit di camorra scoperto del 14 aprile del 2000 nella zona Asi di Qualiano. Al tavolo c’erano esponenti apicali della cosca giuglianese e dell’Alleanza di Secondigliano, tra cui Franco Napolitano, Domenico Pirozzi, Giuliano Amicone. Ciccio ‘e Carloantonio, Feliciano Mallardo, Patrizio Bosti, Raffaele Mallardo ed appunto Catuogno. Nel 2004, invece, insieme a Domenico Pirozzi e Nicola Felaco, venne colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto accusato di aver eseguito una rapina in un ufficio postale di Brescia.
L’ascesa. Nel corso degli anni, dunque, Catuogno avrebbe iniziato a sedersi ai tavoli più importanti. Quei tavoli in cui si decidono gli affari (appalti, racket trasporti al mercato ortofrutticolo) e non solo. Principalmente, Catuogno si sarebbe occupato del business dello scommesse per conto del clan. Non è da escludere, tuttavia, che Catuogno abbia messo gli occhi sull’affare della droga. Un business da sempre considerato “sporco” dai vertici del clan. Un affare sul quale con tutta probabilità aveva messo le mani proprio il gruppo delle Palazzine. Motivo per il quale il ras Michele di Biase sarebbe scomparso nel nulla, probabilmente ucciso.
fonte:www.internapoli.it