di Fulvio Fiano – Il Corriere della Sera
Giancarlo Tei era già sfuggito a un attentato. Pochi giorni fa era stata respinta dal gip la richiesta di arresto. I pm: «Teneva i rapporti con le famiglie calabresi per gli affari di droga dell’albanese»
Giancarlo Tei avrebbe potuto essere in carcere, quando sabato sera è stato gambizzato davanti alla sua abitazione a Tor Bella Monaca. Solo pochi giorni fa il gip Carini aveva respinto la richiesta d’arresto avanzata dai pm Francesco Cascini e Mario Palazzi per lui e altri coindagati, in una inchiesta sul traffico di droga a Roma che tornerà a breve davanti a un giudice, sia per l’appello proposto sui mancati arresti, sia per la richiesta di processare i trenta appartenenti a una organizzazione che, secondo l’accusa, commerciava stupefacenti per conto della ‘ndrangheta (molti già sono in carcere per altre vicende).
13 maggio 2024