La notizia delle dimissioni del direttore di Avvenire sui giornali stranieri
«Vuole liquidare i media che resistono al suo dominio». The Indipendent: «Boffo è il primo scalpo della battaglia»
ROMA – Sulla stampa estera c’è un ampio risalto per le dimissioni del direttore dell’Avvenire Dino Boffo. Il più dure è stato il quotidiano spagnolo El Pais, che ha definito il premier Silvio Berlusconi un «pericolo pubblico». E’ durissimo l’affondo del quotidiano spagnolo, che titola «Berlusconi riesce ad obbligare il direttore del giornale dei vescovi alle dimissioni». Nel sommario, si legge: «I media del Cavaliere hanno pubblicato un supposto scandalo sessuale di Boffo». Sempre il quotidiano madrileno, in un editoriale ripercorre poi la battaglia del premier contro la Repubblica e quella del Giornale contro L’Avvenire e mette in risalto che «ora Berlusconi, oltre a controllare l’informazione pubblica, vuole liquidare i media, nazionali e stranieri, che resistono al suo dominio. Ha anche chiesto agli imprenditori di non pubblicizzare i loro prodotti sui quotidiani che lo criticano». Quest’ uomo – conclude l’articolo – «è ridicolo, come ha detto sua moglie, ma è anche un pericolo pubblico».
I giornali esteri, nelle loro edizioni cartacee e online mettono in evidenza lo scontro mediatico – traIl Giornale, legato alla famiglia Berlusconi, e il quotidiano dei vescovi – che ha portato, dopo giorni di polemiche, alle dimissioni di Boffo. «Il quotidiano cattolico perde un round nella battaglia sul sesso in Italia», titola The International Herald Tribune, edizione europea del New York Times. Secondo l’ articolo, che in parte riprende quello pubblicato giovedì nell’edizione online, «Berlusconi gode di un vasto consenso popolare e governa con un’opposizione frammentata e inefficace ma sembra inspiegabilmente disinteressato a trasformare questo potere in un’agenda politica valida e coerente». Il quotidiano ripercorre poi le polemiche governo-Vaticano e riporta le reazioni di politici e alti prelati alle dimissioni di Boffo. E, alla fine, evidenzia che «mentre Berlusconi e i suoi difensori si occupano della facciata, le fondamenta dell’ Italia non sono sane», con un debito pubblico che nel 2010 «raggiungerà il 116% del Pil», un’evasione fiscale «incontrollata», una «bassa» occupazione e pensioni che «portano via il 30%» della spesa pubblica. «Come nella sua vita privata – conclude l’articolo – Berlusconi non ammette che tutto è sbagliato nell’economia».
WALL STREET JOURNAL: «BOFFO VITTIMA DELLA GUERRA MEDIATICA» – Negli Stati Uniti, il Wall Street Journal titola «La guerra mediatica alimenta lo scontro in Italia». Secondo il più importante quotidiano finanziario mondiale, il dimissionario Boffo «è una vittima della violenta guerra mediatica che ha aperto una crepa tra il Vaticano e il premier». L’articolo poi sottolinea come Boffo sia stato «tra i pochi importanti cattolici a contestare la vita privata del premier». Il Boston Globe, in un articolo di cronaca che riassume lo scontro tra Il Giornale e L’Avvenire, titola «Si dimette il direttore di un quotidiano che ha criticato Berlusconi».
THE INDIPENDET: «PRIMO SCALPO NELLA BATTAGLIA» – In Gran Bretagna The Indipendent titola «Il dibattito sugli scandali sessuali di Berlusconi costringe il direttore a dimettersi» e sottolinea che, con l’abbandono di Boffo, «Berlusconi è riuscito a rivendicare il primo scalpo nella battaglia, man mano più intensa, contro la Chiesa e i media». Anche l’emittente tv britannica Bbc si sofferma sulla vicenda e, in un articolo intitolato «Un giornalista italiano si dimette nello scontro con il premier», evidenzia che le dimissioni «segnano un nuovo minimo nel rapporto tra Berlusconi e la Chiesa». In Argentina, EL CLARIN titola: «IL trionfo di Berlusconi: si dimette il direttore di un quotidiano che lo ha criticato».
(Tratto dal Corriere della Sera)