L’ aggravarsi continuo della situazione criminale nel Lazio impone un ulteriore sforzo di tutti coloro che, consapevoli della gravità del fenomeno mafioso, senza chiacchiere e retorica, vogliono dare il loro contributo per combattere questo cancro che sta privando grado a grado i nostri territori di ogni spazio di vivibilità civile e democratica e di ogni speranza per l’ avvenire dei nostri figli e nipoti.
Le mafie.
Mafie che non vanno intese, come comunemente si ritiene. come un fenomeno meramente ed esclusivamente delinquenziale, ma, al contrario, come soggetti ormai quasi padroni assoluti della nostra stessa vita economica, sociale, culturale, politica ed istituzionale.
Mafie annidate nei partiti, nelle istituzioni, nelle professioni, nella società.
Non basta più gridare “ al lupo al lupo”.
Non serve più a niente.
Ciò, perché il livello della loro penetrazione nella politica e nello Stato, oltre che nella mentalità stessa di tanti incoscienti, è talmente alto che esige un’ inversione di tendenza nell’ approccio al fenomeno.
Ognuno di noi ha il dovere di cominciare a fare qualcosa di concreto, di più incisivo, efficace, possibile..
L’ allarme lanciato da un imprenditore come Diego Della Valle attraverso i più prestigiosi giornali italiani dimostra che anche la parte più illuminata e non corrotta dell’ imprenditoria italiana si è resa conto della necessità di passare dalle chiacchiere ai fatti.
Della Valle non è un sovversivo, né un sognatore.
Egli si è reso conto del fatto che le mafie, le caste, stanno strozzando la nostra economia.
E, quindi, lo Stato, le istituzioni.
E noi stessi.
Compromettendo il nostro stesso sistema democratico, il nostro avvenire e quello dei nostri giovani.
E’ allarme rosso.
Non si può continuare a rimanere inerti assumendosi, così, oggettivamente la responsabilità morale e civile di far precipitare il nostro Paese nel baratro.
Non è, quindi, solo una questione politica.
E’ una questione civile e anche di sopravvivenza.
Il nostro non vuole essere… … … … qualunquismo, ma al contrario.
Anche chi scrive ha il suo pensiero politico e vota, scegliendo chi è meno compromesso ed amico dei mafiosi.
E’ , quindi, un nostro, di ognuno di noi, interesse a salvarci ed a salvare i nostri figli da un avvenire criminale, senza democrazia e prospettive..
Chi ancora non l’ abbia fatto ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità.
Individualmente.
Venendo con noi, aiutandoci nell’ azione quotidiana per individuare e colpire, caso per caso, luogo per luogo, i malfattori ed i mafiosi.
Uno per uno.
Denunciandoli e non con la retorica.
Senza confusione di ruoli, di dimensioni, di obiettivi e finalità.
Noi stiamo tentando da anni di mobilitare il massimo possibile di persone, qualche volta con estrema difficoltà causata dal senso di irresponsabilità e di viltà di taluni.
A coloro che hanno senso civico e coscienza democratica ci rivolgiamo per l’ ennesima volta per invitarli ad impegnarsi con noi a combattere i mafiosi.
Dovunque essi siano.
Con le assemblee e le riunioni in programma nei prossimi giorni a Roma, vogliamo costituire dei veri e propri capisaldi su ogni territorio.
Non servono chiacchieroni e gente che magari pensa di strumentalizzare l’ Associazione per altri fini.
Servono combattenti, amici che non hanno paura e disposti a fare ognuno la sentinella sul proprio territorio, come fanno, in maniera lodevole, gli amici di Civitavecchia nell’ Alto Lazio e di Formia nel Basso Lazio, ai quali va la gratitudine di tutta l’ Associazione..
Amici che ci segnalino comportamenti, fatti concreti.
Anche sospetti, intuizioni.
Penserà l’ Associazione a vagliare le segnalazioni, a selezionarle ed ad incanalarle agli organismi competenti.
Stiamo mettendo su un pool di avvocati che ci aiuteranno e penseranno a far costituire l’ Associazione come parte civile in tutti i processi antimafia nel Lazio. Già abbiamo alcune adesioni, da Viterbo, da Latina, da Roma. Ed altre ne aspettiamo.
Aiutateci, quindi ed aderite all’ Associazione!