Operazione della Dia di Napoli e di Padova. Sequestrate proprietà per oltre 13 milioni di euro riconducibili all’avvocato Cipriano Chianese, il “re dei rifiuti del clan. Tra questa anche la sua casa con più di 20 stanze e piscina nella cittadina in provincia di Latina
ncora sequestri di beni di persone vicine al clan dei Casalesi. E ancora una volta anche nel Lazio. A entrare in azione questa volta sono state la Dia di Napoli e di Padova che, su richiesta del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno appunto messo i sigilli su proprietà per 13 milioni di euro riconducibili a Cipriano Chianese, il ‘re dei rifiuti del clan” e a un suo prestanome, l’imprenditore padovano Franco Caccaro, a capo di una società leader nel settore delle macchine per triturare i rifiuti con sedi negli Stati Uniti, in Brasile, in Australia e in Turchia.
Tra le proprietà di Chianese una villa di oltre venti stanze con annessa piscina a Sperlonga, in provincia di Latina, per cui era stata avanzata anche una falsa richiesta di condono edilizio. Questo perché alla struttura, dopo l’acquisto, erano state apportate tante modifiche di lusso da far alzare il valore da meno di 200 mila euro a circa 4 milioni di euro.
Sequestrata anche l’abitazione a Parete (Caserta) della figlia di Chianese, attrezzata tra l’altro con bagno turco e sauna. Per quanto riguarda Caccaro, invece, sigilli per un capannone industriale della sua società, la Tpa, a Santa Giustina in Colle (Padova). Nel corso delle indagini condotte dalla Dia di Napoli è stato accertato anche che Caccaro, prestanome appunto di Chianese, aveva cercato di acquistare dall’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale per un precedente sequestro subito da Chianese, due Ferrari, una Enzo Ferrari e una 360 Spider, offrendo quasi un milione di euro pur di rientrarne in possesso. Da qui il nome dell’operazione: ‘Ferrari come back’.
(Tratto da Repubblica)