Il Mattino, Lunedì 30 Maggio 2016
Ercolano, discarica nel parco del Vesuvio. La Procura: servono fondi per bonifiche
di Maurizio Capozzo
ERCOLANO – Una catena montuosa di quelle che le cartine geografiche non segnano. Cumuli di spazzatura ammassati da decenni sui quali sono ormai cresciuti alberi. E’ la “terra dei fuochi” in pieno parco del Vesuvio. Cava Fiengo, all’ombra del cono del vulcano: questa mattina il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, col pm della sezione ecologia Francesca De rRnzis, hanno voluto verificare di persona il teatro dei una delle tante inchieste sui veleni che conduce la Procura di Napoli.
Accompagnati dal comandante del Noe dei carabinieri, capitano paolo Di Napoli, i magistrati hanno effettuato un sopralluogo nell’enorme invaso della cava, raggiungibile solo con mezzi da fuoristrada. Impressionante la scena che si è presentata ai loro occhi: a parte i cumuli di rifiuti che in alcuni casi raggiungono diverse decine di metri, i pm hanno verificato lo scavo di una “trincea” effettuato dai militari e dell’Arpac per verificare la presenza di rifiuti in profondità. In questo caso, già nei primi dieci metri di scavo, si è evidenziata la presenza di rifiuti stratificati.
“Servono interventi urgenti di bonifica – ha sottolineato il procuratore aggiunto – al di là delle inchieste che stiamo portando avanti e della ricerca dei responsabili di questi scempi, il problema vero qui è la necessità di bonificare questo territorio prima possibile. Siamo in pieno parco del Vesuvio, finora abbiamo operato con le esigue risorse a disposizione per compiere accertamenti, cominciare a verificare i danni al sottosuolo, ma riteniamo sia il momento di reperire fondi per la bonifica di questi siti”.
Qui, alle falde del Vesuvio, in pochi metri quadrati sono ben quattro le cave contaminate, di cui due sotto sequestro. Una autentica bomba ecologica della quale Regione e Comune è ora si facciano carico..