Foggia, 100 perquisizioni dopo i tre attentati: sequestrate munizioni da guerra, bombe e armi. Lamorgese: “Risposta immediata”
Dopo due negozi e 7 auto fatti saltare in aria in tre distinti episodi tra la notte di San Silvestro e il 3 gennaio: Polizia, carabinieri e Guardia di finanza cinturano i rioni Candelaro e Cep, il ‘palazzone ex ONPI’ di corso del Mezzogiorno, le palazzine di alloggi popolari alla periferia della città e l’ex distretto militare in via Fuiani. Il capo della Dda di Bari: “Compatti contro la criminalità, maggiore collaborazione dei cittadini”
di F. Q.
Un centinaio di perquisizioni nei quartieri ad alta densità delinquenziale per dare una “risposta immediata” a un inizio di 2020 segnato da tre attentati e un omicidio. Lo Stato reagisce al colpo di coda della criminalità organizzata foggiana, che tra la notte di San Silvestro e il 3 gennaio ha fatto saltare due negozi e 7 auto in tre distinti episodi. Così all’alba la città è stata battuta da centinaia di uomini di Polizia, carabinieri e Guardia di finanza che hanno setacciato – con l’ausilio dei Ros, del Gico, dei Cacciatori di Puglia, unità cinofile ed elicotteri – i rioni Candelaro, nelle vicinanze del luogo dove giovedì scorso è stato ucciso con tre colpi alla testa il commerciante d’auto Roberto D’Angelo, e Cep, il ‘palazzone ex ONPI’ di corso del Mezzogiorno, le palazzine di alloggi popolari alla periferia della città e l’ex distretto militare in via Fuiani.
Numerosissime le perquisizioni eseguite nelle abitazioni di “soggetti sensibili”, come vengono definiti dagli stessi investigatori. Una reazione ‘militare’ per dare “una risposta immediata ai recenti episodi delittuosi che hanno colpito quel territorio”, afferma il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L’obiettivo – affermano gli investigatori – è di ribadire la forte presenza dello Stato sul territorio e restituire fiducia ai cittadini foggiani. L’operazione “ad alto impatto” ha portato al sequestro di armi, munizioni da guerra e ordigni esplosivi, tra cui una bomba di oltre 3 chili. Sono inoltre state arrestate 3 persone per vari reati.
Per il procuratore della Dda di Bari, Giuseppe Volpe, con le perquisizioni “lo Stato ha fornito dimostrazione della capacità di reazione di fronte all’aggressione della criminalità manifestatasi nei primi giorni del nuovo anno”. In particolare, rileva Volpe, “va sottolineata la compattezza tra le varie istituzioni dello Stato, unite nell’obiettivo comune di reprimere le manifestazioni delinquenziali che affliggono la città, mentre continua l’impegno per l’individuazione degli autori dei singoli episodi delittuosi”. E, battendo uno dei ‘tasti’ che più gli stanno cari, il capo dell’Antimafia barese, competente su Foggia, “confida in una maggiore collaborazione dei cittadini”, che sono stati chiamati alla mobilitazione anche da Libera, l’associazione antimafia di don Luigi Ciotti, che venerdì terrà in città una manifestazione.
“I cittadini devono avere fiducia nell’azione delle istituzioni, tutte insieme impegnate per garantire sicurezza e tutela della legalità nella città e nella provincia di Foggia”, gli ha fatto eco la ministra Lamorgese. Mentre per il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, “queste bombe, questi attentati impoveriscono la città e ne impediscono lo sviluppo”. I cittadini, aggiunge il magistrato, “sono stanchi di vedere le serrande dei negozi chiuse o divelte dalle bombe. Vogliono vedere attività commerciali aperte che lavorano e generano economia e danno posti di lavoro”.