Casalesi, tesoro sotto sequestro arrestato ex consigliere a Fondi
Due maxi operazioni contro ‘Ndrangheta e Camorra sono state eseguite tra Frosinone, Latina, Roma, L’Aquila e Reggio Calabria
ROMA – Mafie nel basso Lazio: molto più che un’ombra. Due maxi operazioni contro ‘Ndrangheta e Camorra sono state eseguite tra Frosinone, Latina, Roma, L’Aquila e Reggio Calabria. Nella prima è stato arrestato l’ex consigliere comunale di Forza Italia a Fondi Antonio Ciccarelli, nella seconda, invece, sono stati sequestrati beni riconducibili al clan dei casalesi per oltre 100 milioni di euro. Uno dei provvedimenti più consistenti mai eseguiti fuori dalla Campania
INCUBO FONDI – Si torna a parlare del Comune di Fondi in occasione dell’arresto di Antonio Ciccarelli, ex consigliere di Forza Italia, e del cognato Francesco Palermo. Entrambi sono collegati ad attività imprenditoriali finite sotto la lente della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che nell’ambito di una inchiesta contro il clan Longo di Polistena, ha richiesto 35 arresti eseguiti dalla polizia. Antonio Ciccarelli è proprietario di una impresa edile che ha vinto un appalto per alcuni lavori a Polistena: un affidamento su cui si sono concentrate le attenzioni degli investigatori della polizia e dei magistrati della Dda di Reggio Calabria che avrebbero rilevato delle irregolarità. La sua figura di politico ed imprenditore vicino alla ‘Nndrangheta era già emersa nella relazione inviata dal Prefetto di Latina Frattasi al Viminale con la richiesta di scioglimento del municipio per infiltrazioni mafiose. Scioglimento aggirato con le dimissioni in massa dei consiglieri avvenuto nell’ottobre del 2009. Anche la Procura antimafia di Roma ha indagato su Ciccarelli nell’ambito degli affidamenti sospetti per l’abbattimento dell’Isola dei Ciurli a Fondi, un complesso edilizio totalmente abusivo.
CAMORRA IN GINOCCHIO – E’ stata battezzata ‘Verde bottiglia”( dal colore di una Jaguar ceduta al boss Francesco Schiavone) invece, l’operazione che ha portato al sequestro di beni riconducibile ai prestanome del clan di Casal di Principe. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Frosinone a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal Direttore della Dia, generale Antonio Girone. L’operazione ha consentito agli uomini della Dia di Napoli di sottrarre al gruppo criminale, contiguo al clan dei Casalesi, un patrimonio del valore stimato in oltre 100 milioni di euro, costituito da beni localizzati a Castrocielo, Cassino, Aquino, Frosinone, Formia, Gaeta, Roma e L’Aquila e consistente in società, ditte, fabbricati, terreni, autovetture e rapporti finanziari. I destinatari del decreto di sequestro sono i pregiudicati Gennaro De Angelis, di 67 anni, Aladino Saidi, di 34 anni ed Antonio Di Gabriele, 66 anni.
PLAUSO DI ALFANO – “E’ davvero un’ottima notizia quella del sequestro di beni al clan dei Casalesi per un valore di oltre 100 milioni di euro. Il piu’ ingente sequestro di beni illecitamente accumulati al di fuori della Campania”. Lo afferma, in una nota, il Guardasigilli Angelino Alfano, commentando l’operazione della Dia di Napoli. “L’operazione – continua il Guardasigilli – e’ l’ennesimo colpo inferto alla camorra che lo Stato, in sinergia con la magistratura e le forze di polizia, assesta in modo continuativo dall’inizio di questa legislatura. Quello che e’ avvenuto oggi e’ la dimostrazione che la cultura delle misure di prevenzione si sta diffondendo anche al di la’ delle regioni storicamente afflitte dalla camorra. E’ questa la vera antimafia dei fatti”.
Michele Marangon
(Tratto dal Corriere della Sera – Roma)