Può l’abbattimento di una sbarra avere tanto valore? Certamente sì, soprattutto se detto abbattimento ha il valore simbolico di sancire il controllo dello Stato sul territorio e il rispetto di regole che devono essere uguali per tutti.
A Formia c’è una sbarra abusiva che ostacola il passaggio di auto e pedoni per la quale c’è un’ordinanza di abbattimento da parte del Comune di Formia.
Sono trascorsi i 90 giorni concessi dal Comune ai soggetti ai quali era indirizzata l’ordinanza per provvedere all’esecuzione dello sgombero del manufatto abusivo. Così non è stato.
A questo punto l’amministrazione comunale deve provvedere al rispetto della sua stessa ordinanza.
Perché non si provvede?
Perché i soggetti che hanno messo quella sbarra e, conseguentemente, avrebbero dovuto ottemperare al rispetto dell’ordinanza, appartengono alla famiglia Bardellino?
Che segnale intende dare l’amministrazione comunale di Formia?
L’abbattimento di quella sbarra rappresenta un segnale di grande nettezza a favore della legalità.
L’azione amministrativa nel rispetto delle regole è una scelta di campo inequivocabile e non derogabile.
Soprattutto nel sud pontino dove si sente il peso asfissiante della criminalità organizzata in numerosi settori importanti dell’economia.
Nessuno può voltarsi dall’altra parte e derogare al proprio ruolo di rispetto della legalità, tantomeno un’istituzione, senza rendersi complice della compromissione definitiva del futuro di un territorio.
Ci sentiamo quindi in dovere di chiedere all’Amministrazione Comunale di Formia di ottemperare al proprio ruolo di tutore della legalità e gestore della res pubblica a garanzia dei diritti della collettività, procedendo (in danno) con l’abbattimento della sbarra e il ripristino dei luoghi e facciamo appello al Prefetto di Latina, nel suo ruolo di rappresentante territoriale dello Stato, affinché verifichi che la legalità venga ripristinata e l’abuso, con tutto il valore simbolico che si porta dietro, venga abbattuto.
8 agosto 2023
Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”
la segretaria nazionale
Simona Ricotti