23 Novembre 2021
Si è celebrato ieri il processo d’appello stralcio dell’operazione antimafia “Gotha 7” che riguardava il barcellonese Carmelo Giambò, l’ex vice presidente del consiglio comunale di Milazzo, Santino Napoli, e il boss Giovanni Rao, per lungo tempo ai vertici della famiglia mafiosa. Il collegio della sezione penale presieduta dal giudice Alfredo Sicuro ha rigettato l’appello della Procura – il sostituto procuratore generale Felice Lima aveva chiesto 10 anni per l’accusa -, contro l’assoluzione del primo grado, confermando la sentenza del tribunale di Barcellona che lo scagionò nel luglio del 2020. Rao rispondeva solamente di estorsione aggravata dalle modalità mafiose ai danni della catena di profumerie “Principato & Bonanno”, ma è stata confermata l’assoluzione «per non aver commesso il fatto».
Per Santino Napoli invece, concedendogli le attenuanti generiche, i giudici hanno ridotto la condanna a 6 anni rispetto agli 8 inflitti in primo grado. Conferma integrale in appello dei 13 anni inflitti in primo grado ha invece registrato il barcellonese ed ex killer del gruppo Carmelo Giambò. Giambò anche in appello è stato quindi riconosciuto colpevole delle estorsioni con modalità mafiose ai danni di una importante attività di Milazzo, prendendo di mira il responsabile del centro commerciale “Milazzo” di contrada Faraone, Antonino Giordano.
LA CONDANNA A 8 ANNI IN PRIMO GRADO.
L’ex consigliere comunale Santino Napoli, 70 anni, era stato condannato dal Tribunale di Barcellona con sentenza di primo grado a 8 anni di reclusione (il pm aveva chiesto 10 anni) il 22 luglio dell’anno scorso. Per Santino Napoli, l’accusa è di concorso in associazione. Ad accusarlo ben 13 collaboratori di giustizia, di cui gli ultimi tre Aurelio Micale, Alessio Alesci e Biagio Grasso.
L’8 luglio dello scorso anno, la Corte d’appello, sciogliendo la riserva, aveva respinto una richiesta di ricusazione per due giudici, Anna Elisa Murabito e Silvia Maria Spina, che componevano il collegio giudicante presieduto dal giudice Antonio Orifici, che era stata presentata dai difensori dell’imputato Santino Napoli, avvocati Nino Favazzo e Antonio Siracusa. Ricusazione che si fondava sul fatto che i due giudici il primo giugno avevano composto il collegio che ha deciso le condanne degli ultimi tre imputati dello stesso troncone, l’ex consigliere comunale Carmelo Salamone, l’imprenditore Salvatore Piccolo e Francesca Cannuli, i quali dopo la modifica del capo d’imputazione, avevano avuto l’ulteriore occasione di scegliere di essere processati con il giudizio abbreviato.
All’udienza preliminare per Gotha VII, gli imputati erano ben 51, solo 8 scelsero il rito ordinario, tanto da essere rinviati a giudizio dinanzi al Tribunale di Barcellona per la prima udienza del 18 febbraio 2019. Di questi 8 imputati, sono rimasti solo in tre.