Il Gruppo Testimoni di Giustizia prende atto delle dichiarazioni del Vice Ministro Bubbico rilasciate all’Ansa domenica 1° febbraio u.s.
Dichiarazioni che destano ulteriori incertezze. Ora il dubbio e’ atroce per le contrastanti dichiarazioni tra il Vice Ministro Bubbico e il Deputato On. Mattiello che sono in netto contrasto circa la linea da seguire per il futuro dei Testimoni di Giustizia..
Legge o vitalizio???????????……….
Queste altalenanti dichiarazioni destano inquietudine e allarme nei componenti del Gruppo Testimoni di Giustizia che,perciò, chiedono un intervento chiarificatore del Premier Renzi che ponga fine a questo calvario che dura da troppi anni.Occorre ridare certezze,dignità e una vita normale, tenuto anche conto del fatto che alcuni dei Testimoni di Giustizia ex imprenditori che sono stati capitalizzati non sono riusciti ad inserirsi nel tessuto economico e sociale e certo non per colpa loro.
Tanto è che nessuno ha più fatto impresa nella propria terra di origine.
Anche dopo l’ incontro tenutosi nel mese di Giugno 2014 presso la Presidenza del Consiglio fra una delegazione del gruppo tdg il sottosegretario Del Rio,il Vice Ministro Bubbico e alcuni Parlamentari del PD e del M5S , i Testimoni di Giustizia ebbero rassicurazioni in ordine alla rapida approvazione della legge che prevede l’assunzione nella P.A dei tdg e della tanto decantata carta dei diritti che avrebbero ripagato,appena in parte ,le sofferenze patite per aver denunciato le mafie.
Ad oggi nulla di quanto promesso è avvenuto e di conseguenza la disperazione è tanta.
Il dolore resta in ognuno di noi per il Testimone di Giustizia Dipalo che ha compiuto un gesto estremo,dandosi fuoco a Monza,un gesto che mai nessuno dovrà più ripetere ,ma,al riguardo,riteniamo doveroso sottolineare che questo uomo ha più volte chiesto aiuto allo Stato con centinaia di appelli tutti rimasti senza risposta.
Noi tutti abbiamo cercato di far desistere il tdg , allertando anche il Servizio Centrale di Protezione e le autorità preposte.
Questo sit-in -ripetiamo a voce alta- non vuole essere inteso come una protesta, ma ,al contrario,un atto teso a sensibilizzare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il nuovo Capo dello Stato in ordine alla situazione drammatica nella quale si trovano i Testimoni di Giustizia da anni..
Vogliamo concrete risposte per tutti i tdg ,risposte che debbono essere una priorità nella lotta alle mafie .Nessun tdg,”furbo” o non furbo,”buono” o non buono, deve mai più sentirsi solo ed abbandonato dallo Stato.
Siamo certi che il Premier Renzi saprà essere presente e ricevere i Testimoni di Giustizia .
Al neo eletto Presidente della Repubblica chiediamo il suo interessamento alla vicenda. Chi meglio di lui,vittima di mafia, saprà comprendere l’alto valore del gesto di legalità da noi tutti compiuto ????????????.
IL GRUPPO TESTIMONI DI GIUSTIZIA
I TESTIMONI DI GIUSTIZIA IN SIT IN PERMANENTE DA MERCOLEDI’ 4 FEBBRAIO DALLE ORE 11,30 IN POI
CHIEDONO LA PUBBLICAZIONE DEL DECRETO ATTUATIVO DELLA LEGGE CHE PREVEDE LA LORO ASSUNZIONE
NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
ROMA
(ANSA) – ROMA, 1 FEB – Un gruppo di testimoni di giustizia – cittadini che hanno scelto di denunciare intimidazioni, racket, estorsioni e che spesso hanno dovuto abbandonare la propria casa e il proprio lavoro per essere nascosti in località protette – mercoledì 4 febbraio sarà davanti a palazzo Chigi per un sit-in pacifico. Chiedono al Governo Renzi il decreto attuativo del provvedimento che prevede che loro, al pari delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, possano accedere ad un programma di assunzione in tutte le pubbliche amministrazioni, dello Stato e degli enti locali. “Viviamo anni di sofferenze e umiliazioni – raccontano alcuni di loro – e solo per aver denunciato, molti di noi vivono in condizioni al limite della dignità. La lotta alle mafie deve essere un atto concreto, non si possono abbandonare uomini e donne che hanno puntato il dito facendo condannare mafiosi e corrotti. Questa legge deve essere una priorità del Governo Renzi”. Il sit-in, è stato annunciato, sarà ad oltranza. “Noi protesteremo con la compostezza e la dignità che ci ha sempre contraddistinto”, concludono gli organizzatori. Non tutti i testimoni di giustizia (in Italia sono in questo momento 85) aderiscono però a questa iniziativa: l’associazione testimoni di giustizia, di cui è presidente Ignazio Cutrò, imprenditore edile siciliano e testimone di giustizia costretto nei giorni scorsi alla chiusura della propria azienda, per esempio, non vi prenderà parte. “Il decreto attuativo sappiamo che è pronto – spiega Cutrò – manca solo la pubblicazione, dunque non ha senso protestare. E’ certamente un provvedimento che attendiamo da tempo e con speranza, ma siamo fiduciosi”.
(ANSA).