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Il 9 aprile prossimo Assemblea degli iscritti all’Associazione Caponnetto per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale.Si punta tutto sull’”effetto trascinamento” per dare vita ad una struttura sempre più valida,efficace,operativa al massimo ed utile al Paese.
EFFETTO……….TRASCINAMENTO
Il Sabatini Coletti così definisce la parola “trascinamento” :” tra-sci-na-men-to. Movimento impresso ad un oggetto tirandolo………;coinvolgimento,attrazione delle masse……..”……………..
In sostanza si tratta,nel caso nostro, dell’azione di attrazione, da parte di alcuni soggetti nei confronti di tutti gli altri,per stabilire il modus operandi ed i ritmi da imprimere alla corsa da noi prefissati.
Un gruppo di testa che “trascina” tutti gli altri.
Qualcuno potrebbe accusarci di voler trasformare l’Associazione in una sorta di “agenzia di investigazione”,in effetti snaturandola rispetto al ruolo ad essa affidata dai fondatori.
Niente di più inesatto in quanto noi siamo rigorosamente determinati a rispettare il ruolo deciso.
Vogliamo semplicemente renderci UTILI al Paese,rifuggendo dalla retorica,dalla semplice retorica che non porta a nessuna parte,dando,invece, un senso,una concretezza alla nostra attività e tenendo conto delle esortazioni di Paolo Borsellino quando sosteneva che “è un errore imperdonabile il pensare che tutto il peso della lotta alle mafie debba gravare sulle sole spalle della magistratura e delle forze dell’ordine”.
La società civile DEVE assumere le sue responsabilità e “sporcarsi le mani” di fronte ad un fenomeno,quello mafioso e della corruzione, e non può restare a guardare, inerte ed alla finestra,la corsa al disastro del Paese.
Essa NON DEVE diventarne coautrice.
Tutto qua !
Noi abbiamo un nemico potentissimo da combattere,le mafie,un nemico che rappresenta la più grande impresa del mondo e che,pertanto,rappresenta il Potere,quello che opprime i popoli ,ed il Potere non si combatte con la semplice retorica,con le chiacchiere,con la sfilate,con gli appelli,con le preghiere,le invocazioni,le bandiere in un teatro e consentendo,peraltro,a qualcuno anche di farci business o di costruirsi una carriera,politica , professionale o economica.
La mafia di una specie di “antimafia”,che tutto é fuorché questa.
Noi siamo “Altro ” ed “Alto”,un pò come i corpi scelti che stanno in prima linea.
Questo E’ e DEVE sempre più essere l’Associazione Caponnetto.
Il nostro DOVERE é quello di onorare il nome che portiamo dando un senso a quello che facciamo,una direzione di marcia,delle coordinate:la difesa della Giustizia e dello Stato di diritto.
Con i fatti e non con le chiacchiere!
In 15 anni le abbiamo passate di tutte:minacce,attentati,insulti, richieste risarcitorie,blandizie,tentativi di infiltrazione e di strumentalizzazione ,azioni di destabilizzazione,atti di emarginazione.
Di tutto e di più.
Ma quelli che ci hanno scosso più di ogni altra cosa sono stati e sono l’indifferenza della gran parte della gente,il suo senso di irresponsabilità di fronte al problema dei problemi del Paese- quello delle mafie e della corruzione- ed anche a quello dell’avvenire dei propri figli e delle giovani generazioni.
Sia ben noto a tutti una buona volta per sempre che noi abbiamo ben chiaro il quadro della situazione nella quale si trova il Paese ed abbiamo studiato a fondo le direttrici di marcia da seguire per tentare di bloccare la corsa verso il precipizio.
Oggi le uniche istituzioni -parliamo di istituzioni e non di singoli componenti di esse – sulle quali poter far affidamento per salvare il Paese sono rimaste la Magistratura e ,su un livello inferiore a questa in quanto soggette anche ,purtroppo,al potere politico,le forze dell’ordine.
Ad esse,magistratura e forze dell’ordine,NON SAREMO MAI CONTRO perché sarebbe il suicidio del Paese e nostro stesso.
Ed abbiamo il DOVERE di aiutarle in ogni modo, prima di tutto a difendersi dagli attacchi della politica di cui sono vittime quotidiane e,poi,nel lavoro difficile ed anche pericoloso che esse fanno momento dopo momento.
Con i fatti e non con le chiacchiere,stando,peraltro,alla finestra o semplicemente dietro una tastiera e basta.
Noi portiamo – non a caso – il Nome di un grande Magistrato che é stato,peraltro,il “papà” di Falcone e Borsellino ed i nostri riferimenti ideali sono in maniera rigorosa e ferrea a “quella” scuola ed a nessun’altra.
Noi siamo e VOGLIAMO essere sempre di più,pur con i nostri limiti e le nostre deficienze,”quelli”,gli allievi di “quei” Maestri.
I nostri Maestri; i LORO eredi spirituali e morali.
Nelle parole,ma ,soprattutto, nell’ AZIONE.
Falcone,Borsellino e Caponnetto o,se volete,Borsellino,Caponnetto e Falcone per rispettare l’ordine alfabetico,il trio,l’UNICO trio dei nostri riferimenti e delle nostre coordinate.
E della nostra direttrice di marcia.
Ecco perché “Altro” ed “Alto”.
Ecco perché FATTI e non parole.
Ecco perché INDAGINE,DENUNCIA e PROPOSTA.
La mafia si combatte con i fatti e non con le chiacchiere.
Con l’INDAGINE,LA DENUNCIA e la PROPOSTA.
E con persone,unite nell’Associazione e non da sole – come fa la mafia che ha capito l’importanza vitale dell’organizzazione – che sanno e vogliono fare INDAGINE e DENUNCIA soprattutto.
Per aiutare la Magistratura a fare il proprio lavoro.
Il prossimo 9 aprile ,all’assemblea degli iscritti all’Associazione Caponnetto a Roma,vogliamo darci una struttura organizzativa più adeguata e più confacente alla situazione drammatica nella quale ci troviamo ed alle esigenze di un sodalizio consapevole di dover operare al fronte contro un nemico dalla potenza illimitata.
Persone serie,non fanfaroni e parolai,consapevoli,informate e motivate,dotate di senso dello Stato di diritto e non mosse da interessi ed ambizioni personali,e,soprattutto,abituate al combattimento:poliziotti,Testimoni di Giustizia,avvocati e donne ed uomini temprati alla lotta e capaci di operare nelle prime linee.
Il gruppo di testa,quello che dà il ritmo della corsa e stabilisce velocità ,metodi,tecniche e strategie.