Di Alfonso D’Arco
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Mauro Franzese e i componenti del suo gruppo raggiunti da un decreto di fermo qualche giorno fa. Preso atto dell’assenza di dichiarazioni spontanee il gip del tribunale di Napoli nord ha convalidato i fermi dei componenti del gruppo dei ‘nuovi Moccia’ con conseguente emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Oltre a Franzese, storico capozona dei Moccia, restano così in carcere Salvatore Barbato ‘Totor o cane’, Salvatore Ambrosio, Vincenzo Rullo, Jonathan Piglia e Salvatore Iorio.
I sei rispondono a vario titolo di associazione, droga, armi ed estorsione tutte aggravate dalla finalità mafiosa. Il fermo di circa 170 pagina chiarisce quali sono le dinamiche del nuovo gruppo retto da Franzese, storico esponente della cosca di Casoria e Afragola e soprattutto i ruoli. Ricostruito anche un episodio estorsivo ai danni di una famosa azienda, episodio avvenuto ad inizio anno.
La vendetta del clan Moccia-Franzese era imminente, ma il blitz della Squadra Mobile di Napoli ha portato a sei fermi. Dalle investigazioni è emerso che il controllo degli affari illeciti da parte del clan Moccia-Franzese a Casoria ha provocato scontri con le organizzazioni malavitose di Afragola e Caivano. Tra gli episodi documentati, figura anche un pestaggio del 6 agosto scorso, volto a estorcere denaro a una vittima.
La DDA ha ricostruito l’ascesa del clan sotto la guida di Mauro Franzese, noto come “Maruzziello”, e il suo consolidamento nella gestione di attività criminali come estorsioni e spaccio di droga, spesso avvalendosi di raid armati. La figura di Franzese è stata delineata grazie alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, come Domenico Esposito, che in un verbale del 2017 lo ha descritto come un uomo rispettato dalla famiglia Moccia e punto di riferimento per Casoria.
Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Ilaria Sasso del Verme e Giorgia De Ponte, hanno inoltre messo in luce i rapporti tra i “nuovi Moccia” e le fazioni rivali, documentando l’origine e l’evoluzione di un conflitto armato culminato nel tentato duplice omicidio di Salvatore Barbato e Mauro Sorrentino.