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Il “caro estinto” a Roma. Secondo passaggio dell’appello su “Repubblica “ e “Il Tempo”. A settembre assemblea per decidere ulteriori iniziative visti anche il silenzio e la latitanza del governatore Zingaretti il quale è, peraltro, Commissario straordinario per la Sanità nel Lazio

Oggi- domenica 18 agosto – secondo passaggio su “REPUBBLICA” e “IL TEMPO” dell’appello dell’Associazione – “con la solidarietà ed il sostegno dell’Associazione contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”- formata dalla maggioranza dei titolari delle imprese di pompe funebri di Roma e provincia.
Un appello rivolto a coloro che eventualmente dovessero ritenersi importunati nella camere mortuarie dei nosocomi della Capitale da presenze di soggetti appartenenti ad alcune altre imprese che, a quanto si dice, gestirebbero il settore in regime quasi di monopolio.
Ci saranno altri due passaggi sulle testate indicate e, poi, si studieranno altre iniziative tendenti a ristabilire un clima di equità e di uguaglianza per tutti.
Niente di più e niente di meno.
Noi vogliamo che tutti, ma proprio tutti, siano trattati allo stesso modo ed abbiano riconosciuti gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Non vogliamo incolpare chicchessia perché questo compito spetta alla Magistratura, la quale, a quanto si dice, starebbe già indagando.
” Ma perché l’intervento dell’Associazione Caponnetto in questa vicenda?. C’è mafia?”, ci è stato domandato da alcuni cronisti televisivi e della carta stampata il giorno che, insieme a decine e decine di persone, abbiamo manifestato davanti ai cancelli della Giunta della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo ed a Piazza dei Navigatori a Roma per chiedere di essere ricevuti dal
governatore Zingaretti che è anche Commissario straordinario per la Sanità a Roma e nel Lazio.
Zingaretti né un suo rappresentante quel giorno ci hanno ricevuti e la manifestazione si è sciolta in maniera pacifica.
Non abbiamo alcuna difficoltà a rispondere, comunque, alla domanda dei cronisti e di chiunque altro.
Non abbiamo elementi per affermare che a Roma nel settore del “caro estinto” ad oggi potrebbe esserci la presenza della criminalità mafiosa.
D’altra parte non è compito nostro verificare questa eventuale presenza.
A Roma c’è finalmente una buona Procura della Repubblica e noi confidiamo senza riserve nella bontà delle indagini che essa sembra che stia già svolgendo.
Comunque, l’Associazione Caponnetto è un sodalizio che combatte non solo “contro le mafie” ma anche ” contro le illegalità” e noi in questo caso vogliamo verificare se siano state commesse o meno delle illegalità.
Certamente in altre regioni, in Campania, in Calabria ed altrove, ci sono stati e ci sono dei casi in cui la presenza delle mafie è stata accertata e ci auguriamo che lo stesso non si sia verificato a Roma.
Ma – lo ripetiamo – non abbiamo allo stato elementi per sospettarlo.
Parliamo, quindi, di “mafie” non nel senso letterale, classico della parola, ma, al contrario, in senso lato, aspecifico, generico in quanto una gestione monopolistica, di pochi soggetti, cioè, rispetto ai circa 500 che operano nella Capitale ed in provincia, potrebbe far pensare ad una gestione “mafiosa”.
Si tratta di individuare e capire contorni, modalità ed origine.
E’ quello che noi stiamo tentando di fare insieme alle centinaia di aderenti all’Associazione della categoria, in attesa che la Magistratura inquirente faccia luce sull’intera vicenda.
A settembre ci riuniremo con gli amici delle imprese di pompe funebri per valutare le ulteriori iniziative da intraprendere, visti anche la poco lodevole latitanza ed il silenzio del governatore del Lazio Zingaretti.