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Il “caso” di Gaetano Cici, l’imprenditore di Tuscania, in provincia di Viterbo, che è rimasto vittima di comportamenti poco trasparenti che coinvolgerebbero pezzi di apparati pubblici della Repubblica di San Marino e del nostro Paese, è noto ormai a tutti i nostri amici in quanto ce ne stiamo occupando da anni. Con questa lettera, inviata anche all’Associazione Caponnetto, Cici parla di gravi atti intimidatori da lui subiti a seguito delle sue continue denunce ed accusa la Prefettura di Viterbo di non aver dedicato al suo “caso” la necessaria attenzione. Sono anni che questo “caso” si sta trascinando senza una soluzione. Pertanto, invitiamo il Ministro dell’Interno a disporre un’inchiesta tendente a verificare se la Prefettura di Viterbo abbia fatto o meno quanto dovuto.

Cici Gaetano
Via Alpinolo Salvatori 8
01017 Tuscania VT
Tel. 339 4691054
PREFETTURA DI VITERBO
Indirizzata al Prefetto di Viterbo
Antonella Scolamiero
Lettera aperta
Illustrissimo Prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero,
la mia vita è in serio pericolo grazie alla sua disattenzione
e a quella del dirigente della “Pubblica Sicurezza” Emiliana Carelli.
Più volte, le avevo chiesto un incontro in Prefettura,
ma le sua risposte sono state sempre quelle del silenzio e addirittura
di farmi passare come una persona instabile…
In queste ore, grazie a lei, sto rischiando tantissimo.
Da “solo” ho messo a nudo tutte le Verità del mio Caso, (cosa che non ha fatto Lei).
Per  arrivare alle persone che hanno distrutto la mia vita,
mi sono esposto tantissimo alla malavita organizzata,
cosa che spettava ad una Istituzione della Pubblica sicurezza.
In data 27.05.2013, a differenza di Lei, sono stato ricevuto con urgenza 
dal dr. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Procura della Repubblica
e della DDA di Roma
Considerata la gravità di quanto sta accadendo,
ho inteso informare la mia famiglia, il Capo dello Stato,
i Ministeri di Roma, i Presidenti delle Camere,
le autorità di Strasburgo, Lussemburgo e Bruxelles.
Se accade qualcosa alla mia Vita, Lei e la Carelli,
siete le principali responsabili.
La prego di non contattarmi, per nessun motivo,
ora sono io che non la voglio ascoltare.