Il Consiglio dei Ministri, che si è riunito questa mattina, ha decretato ufficialmente lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune di Brescello. E’ la prima decisione di questo tipo per un’amministrazione locale della nostra regione. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano infatti rigettò analoga proposta che era stata avanzata per il Comune di Finale Emilia dal Prefetto di Modena.
La proposta di scioglimento per Brescello era stata presentata il 24 gennaio al Ministro dell’Interno dal Prefetto di Reggio, Raffaele Ruberto, in seguito all’attività della Commissione d’accesso che per sei mesi aveva vagliato 15 anni di atti e delibere dell’amministrazione comunale.
Sotto la lente della Commissione, in particolare, due operazioni urbanistiche: il trasferimento di volumi edificatori da cui nacque il quartiere chiamato Cutrello e la variante che consentì la costruzione del supermercato Famila.
Dopo le dimissioni del sindaco Marcello Coffrini – che il 30 gennaio lasciò l’incarico, travolto dalle polemiche innescate da un’intervista in cui esprimeva giudizi benevoli sull’imprenditore condannato per mafia Francesco Grande Aracri, residente nel paese della Bassa – il Comune di Brescello è attualmente retto dal commissario prefettizio Michele Formiglio. Probabilmente quindi il 5 giugno non si andrà al voto e una commissione formata da tre persone si insedierà in Comune.