CON IL CONVEGNO DI SPERLONGA DEL 7 LUGLIO PROSSIMO L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO OFFRE IL MEGLIO DI SE STESSA CON UN APPARATO DI PRIMISSIMO ORDINE.
UN SEGNALE DELLA PARTICOLARITA’ DELLA SITUAZIONE ESISTENTE NEL BASSO LAZIO E NEL SUD PONTINO IN PARTICOLARE DOVE OPERANO CLAN DEI PIU’ AGGUERRITTI,PROBABILMENTE PEZZI DEVIATI DELLO STATO,UOMINI A CAVALLO FRA POLITICA , ISTITUZIONI ED AFFARI CHE REMANO CONTRO,GRUPPI DI INTERESSI FORTI,UNA MISCELA DI SOGGETTI CHE RENDE DIFFICILE,TALVOLTA VANA,OGNI AZIONE CONTRO LA CRIMINALITA’ MAFIOSA.
L’allarme é scattato con il “caso Fondi”,dove,a fronte di una situazione esplosiva,nemmeno un Prefetto della statura di Bruno Frattasi é riuscito a venirne a capo e dove un Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza dalle doti eccezionali come il Capitano Fedele Conti ha messo fine alla sua carriera ed alla sua vita.
Un luogo dalle frequentazioni eccellenti che inducono a sospettare che il gioco é alto,molto alto.
E’ nel triangolo Fondi-Sperlonga-Gaeta che si concentra il Potere,quel Potere i cui contorni sono molto confusi perché non si sa dove e come finiscono e da chi é composto ,oltre che dalla componente nota.
Alcune reazioni stizzite che si registrano ogni volta che si mette mano su quel territorio rappresentano la prova plastica dell’esistenza di un “qualcosa ” cui non é agevole avvicinarsi.
D’altra parte non va dimenticato che proprio a Sperlonga villeggiava l’avvocato Chianese,il re della munnezza,il quale si era costruita una sontuosa villa che la Magistratura ha confiscato.
Come anche non va trascurato il fatto che proprio nella confinante Gaeta si sarebbero svolti,secondo le rivelazioni de Il Mattino,di Terra ed altri giornali campani,quei famosi incontri fra uomini delle istituzioni e della camorra che avrebbero dato vita ad una sorta di “patto” fra mafia e Stato,un secondo patto dopo quello di Palermo.
“In una villa di Gaeta dei Servizi”,si é detto e nessuno ha smentito.
E che l’ombra di elementi dei Servizi ritorni quando si parla di vicende del sud pontino è provato dalla storia raccontata dal Procuratore Aggiunto della DDA di Roma Prestipino del rinvenimento addosso ad una persona perquisita dai Carabinieri di bobine relative ad intercettazioni delicatissime e segretissime di alcune inchieste giudiziarie in corso proprio nel sud pontino.
Quando si verificano fatti così gravi é normale sospettare dell’esistenza di “talpe” annidate in ogni angolo ed in ogni ambiente ed il cui fine é quello di condizionare tutta l’attività tesa ad assicurare un andamento normale della vita pubblica e privata di una comunità.
Questo é il “quadro” nel quale si é costretti a muoversi in un’area vitale,qual’é appunto la provincia di Latina,collocata a confine con la Campania ed alle porte della Capitale d’Italia.
Da ciò scaturisce tutta la nostra caparbietà,la nostra insistenza nel dispiegare il massimo delle energie su quel territorio,uno dei più “caldi”,se non il più “caldo” d’Italia ,se si considera che esso rappresenta la porta di accesso a Roma e,di conseguenza,la testa di ponte attraverso la quale tutte le mafie del sud sono passate per l’occupazione della Città Eterna.
Gaeta,Fondi,Sperlonga,il triangolo di fuoco.
Il Convegno di Sperlonga si apre con un’introduzione di Alfredo Galasso,il principe del foro artefice di tante battaglie contro le mafie,dal maxiprocesso di Palermo a quello Pecorelli contro Andreotti,al “Capaci bis”,a Mafia Capitale e a tantissimi altri ancora e si chiude con Antonio Esposito,l’ex Presidente della 2° Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione,quella,per intenderci,che ha condannato in via definitiva Berlusconi.
Presidente onorario e Capo dell’Ufficio Legale della Caponnetto Alfredo Galasso,già Presidente onorario ed attuale Coordinatore del Comitato Scientifico sempre della Caponnetto Antonio Esposito.
Due icone,due simboli della lotta alle mafie ed al malaffare di questo Paese sfortunato.
Nel mezzo magistrati di spessore come Prestipino,D’Alessio,Sirignano,Aielli,in rappresentanza delle DDA di Roma e Napoli,della DNA e della Corte di Cassazione,il Questore di Latina e giornalisti di attacco come Rita Pennarola.
C’é anche Mario Giarrusso,senatore del M5S,componente autorevole della Commissione Parlamentare Antimafia.
Un parterre di primissimo piano chiamato a confrontarsi su una situazione e su temi scottanti e per far capire a tutti che le cose debbono cambiare.