Operativo,pratico,attuale,il Convegno dell’Associazione Caponnetto – in collaborazione con la “Voce delle Voci”,testata storica della lotta alle mafie ed alla corruzione e perciò tartassata da un sistema avverso
– e che vede come protagonisti magistrati,poliziotti ,parlamentari ,giornalisti d’inchiesta ed uomini e donne di prima fila nell’azione di contrasto al crimine organizzato ed al malaffare.
“La riviera dei boss.il predominio della criminalità organizzata nel Basso Lazio”,un titolo che é un programma ed una finestra su una realtà che molti si ostinano a non voler riconoscere.
La lotta alle mafie non si fa né a Palermo,né a Reggio Calabria,nè a Napoli,né a Milano,a Genova o a Torino,ma a Roma,nella Capitale del Paese,dove si concentra il Potere,dove si fanno le leggi,si intrecciano i rapporti,si fanno i patti.Nelle periferie ci sono e si combattono la manovalanza,la mafia militare,il livello basso,gli esecutori .
Le defaillance,le opacità,i chiaroscuri,le carenze ed omissioni,ma anche le proposte,tutto sul tavolo,per l’affermazione di quello Stato-Stato,lo Stato di diritto per il quale noi ci battiamo contro lo stato-mafia.
La situazione nel Lazio – e nel Basso Lazio in particolare – é tragica per l’assenza endemica ed antica di uno Stato che,mentre da una parte dichiara tutta la sua avversione al malaffare ed alle mafie,dall’altra ha fatto poco o niente per contrastarli. Una sorta di Giano bifronte.E’ solo da quando alla Procura della Repubblica di Roma sono venuti i nuovi vertici,il Procuratore Capo Pignatone,l’Aggiunto Prestipino ed altri bravi e coraggiosi magistrati, che la lotta alle mafie ed alla corruzione ha preso vigore.Ma c’é,specialmente nelle periferie,tutto un arretrato da recuperare fatto di disattenzione,di impreparazione,di ignoranza, talvolta di collusioni.Ritardi accumulatisi nei decenni nei quali non si vedeva e talvolta non si voleva vedere tutto ciò che ha consentito ai clan di insediarsi e di impadronirsi di tutto,corrompendo ed infettando gran parte dell’economia ed anche della politica e delle istituzioni,invadendo la Capitale e portando la linea della palma sempre più in sù,in alto,al nord del Paese e non solo.
Un convegno non retorico,ma,al contrario com’é prassi dell’Associazione Caponnetto,che mette le mani nella realtà.