Un’inchiesta che ha sfiorato anche Agrigento con l’arresto del consulente per il Piano regolatore generale e il coinvolgimento dell’ingegnere che si occupava della redazione della valutazione ambientale strategica
Da Redazione
E’ stata incardinata e poi rinviata al prossimo 30 settembre l’udienza preliminare del procedimento, nei confronti di 27 imputati, scaturito dall’operazione Pandora, basata su indagini dei Carabinieri, su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo. Un’inchiesta che ha sfiorato anche Agrigento. Nel blitz, infatti, venne arrestato l’ingegnere Paolo Di Loreto, consulente del Comune della Città dei Templi per il Piano regolatore. Coinvolto, ma non raggiunto da misura cautelare, anche l’ingegnere Maurizio Erbicella, consulente partire dal marzo 2022 (88 mila euro di compenso) per l’affidamento dell’incarico di redazione della valutazione ambientale strategica del territorio comunale. (LEGGI QUI https://www.
Tra una settimana saranno avanzati gli eventuali patteggiamenti e le altre richieste di difesa e accusa. Il gup Ottavio Grasso dovrà valutare anche la posizione di Luca Sammartino, del leader della Lega in Sicilia, indagato per due presunti casi di corruzione, che il 17 aprile scorso si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e da assessore all’Agricoltura dopo essere stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip. Provvedimento poi confermato anche dal Tribunale del riesame. Tra gli imputati anche l’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, e Pietro Alfio Cosentino, indagati per voto di scambio politico-mafioso per le amministrative del 2015, e due presunti esponenti di spicco di Cosa nostra: Francesco Santapaola e Vito Romeo, quest’ultimo cognato di Cosentino. Sammartino ha sempre contestato le accuse, esprimendo “piena fiducia nella magistratura”. Due i presunti casi di corruzione contestati dalla Procura.
Il primo è di avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e ora in Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta. Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dai sostituti procuratori Rocco Liguori, Fabio Saponara e Santo Distefano e vistata dal procuratore aggiunto Francesco Puleio e dalla procuratrice facente funzioni Agata Santonocito.