COMUNICATO STAMPA
OGGETTO: incompatibilità di taluni magistrati a Latina
E’ una brutta storia, quella evidenziata nella sentenza del Tar del Lazio nei giorni scorsi relativamente all’incompatibilità del Procuratore Capo di Latina. Tale incompatibilità è riferita all’attività forense svolta sul territorio da due congiunti del predetto Magistrato.
Qualche tempo fa, come è noto, il CSM trasferì da Roma, senza che questi battesse ciglio, il Procuratore aggiunto Dr. Lapadura per lo stesso motivo.
La stampa di Latina si è occupata ampiamente del caso e qualche cronista ha fatto riferimento ad altre “nuove, imbarazzanti situazioni”.
Riportiamo, infatti, alcuni stralci di un servizio apparso su “Latina Oggi” dell’8 giugno u. s. , a pagina 6:
“E se qualcuno in passato ha provato a chiedere delucidazioni presso i competenti organismi, il caso si è risolto in una bolla di sapone e oggi appare ancora più difficile “arginare “ il fenomeno che nel corso degli anni si è arricchito di nuove, imbarazzanti situazioni. Tutte tollerate dallo stesso Ordine degli avvocati di Latina che ha scelto di non occuparsene forse per evitare di danneggiare i colleghi. Un atteggiamento che ha fatto del capoluogo pontino una zona franca a tutti gli effetti “.
Latina, ”zona franca “?
E’ un’affermazione seria che può significare tante cose, cose che dovrebbero tutte essere chiarite.
Noi siamo fortemente preoccupati perché queste vicende toccano Istituzioni e taluni loro vertici.
Abbiamo letto, ad dir il vero con un certo stupore, le dichiarazioni, riportate oggi, 9 giugno, dallo stesso organo di stampa, del Presidente dell’Ordine degli avvocati, il quale sostiene che … la questione dell’incompatibilità riguarderebbe solo i magistrati e non gli avvocati.
Ciò è vero dal punto di vista procedurale e di rispetto delle norme.
Ma c’ è una questione più generale che investe tutti i cittadini e, in particolare, gli avvocati, in quanto stiamo parlando di problemi che riguardano il funzionamento della Giustizia.
Quando si parla di Latina come di una “zona franca” nessuno si può tirare fuori, in quanto siamo tutti coinvolti.
Non ci si può scrollare le spalle perché è l’immagine complessiva delle Istituzioni che viene fuori a pezzi. Noi difendiamo con i denti le Istituzioni.
Il Capo dello Stato, il Ministro della Giustizia, il CSM e quant’altri non possono permettere che ciò avvenga.
Ad essi, quindi, ci rivolgiamo, certi di un loro tempestivo intervento che serva a fugare ogni dubbio circa, appunto, l’esistenza di eventuali “zone franche “ su un territorio delicato, qual’è quello pontino, devastato dalla criminalità.
LA SEGRETERIA REGIONALE