Legislatura 17ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 818 del 09/05/2017
GIARRUSSO, DONNO, CASTALDI, BERTOROTTA, PAGLINI, MORONESE, CAPPELLETTI, PUGLIA, SANTANGELO, TAVERNA – Ai Ministri dell’interno e della salute – Premesso che:la cooperativa ArteInsieme di Itri (Latina) si è aggiudicata il bando emesso dalla Prefettura di Latina per assicurare i servizi di accoglienza ai migranti richiedenti protezione internazionale;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
sono emerse numerose criticità relative alla capacità della cooperativa di offrire l’assistenza adeguata ai migranti anche sotto il profilo della necessaria esperienza pregressa, in quanto la cooperativa non avrebbe precedentemente prestato tali servizi sia nell’ambito dello SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che in progetti di accoglienza similari;
le strutture individuate per offrire assistenza, l’ex albergo “Montefusco”, peraltro lontano molti chilometri dal centro abitato ed ubicato in località isolata di montagna, ed una villa privata sulla via Appia, lato Fondi, versano in condizioni di sovraffollamento rispetto alla capienza di legge;
relativamente all’albergo Montefusco gravano ombre circa le certificazioni di agibilità e le autorizzazioni igienico-sanitarie ottenute, in quanto le condizioni rovinose in cui versa la struttura richiederebbero interventi non risolvibili con l’esecuzione di semplici e marginali lavori di restauro; inoltre, presso la struttura è stata, in seguito a segnalazione, portata l’acqua potabile tramite autobotte, ma la cisterna di deposito vecchia di 50 anni non è stata mai messa a norma per cui l’acqua risulterebbe essere ancora non potabile;
entrambe le strutture spesso utilizzerebbero la tecnica del “farsi pagare il vuoto”, in quanto le risorse loro erogate verrebbero calcolate anche in base al numero totale di ospiti che da mesi non sarebbero invece presenti;
inoltre, il personale dipendente e i volontari impiegati sarebbero sottoposti a minacce e intimidazioni finalizzate a impedire che vengano rese note all’esterno le difficoltà e le inadempienze;
considerato infine che, a parere degli interroganti:
è necessario che sia effettuato un controllo storico intrecciato dei registri di presenza;
sussiste un’evidente incompatibilità ambientale generata dal legame di coniugio che intercorrerebbe tra il dottor Mendico, responsabile del settore prevenzione e igiene pubblica della Asl di Latina, addetto proprio alla vigilanza sanitaria nei centri in questione, e la dottoressa Marciano, gestore di un centro di accoglienza nel medesimo territorio di competenza,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se, per quanto di competenza, intendano attivarsi affinché sia verificato se corrispondano al vero;
in particolare, se la cooperativa al momento del bando possedesse i requisiti richiesti, ovvero l’aver già prestato servizio in ambito SPRAR, e se la Prefettura di Latina abbia verificato il possesso del requisito di cui al punto 7.7 dell’avviso di bando;
se non ritengano che le criticità evidenziate possano ripercuotersi a danno dei migranti che, lasciati al proprio destino, rischierebbero di diventare facile preda del sistema malavitoso locale, anche in considerazione del fatto che la maggioranza dei soggiornanti sono di nazionalità nigeriana e avrebbero frequenti contatti con altri connazionali residenti da anni nella vicina zona di Castel Volturno (Caserta), dove è presente un’organizzazione criminale di origine nigeriana dedita al traffico di droga ed allo sfruttamento della prostituzione;
se risulti che, al momento dell’arrivo, i migranti siano stati sottoposti allo screening virale obbligatorio per HIV, HCV-B, HCV-C e tubercolina; se l’esecuzione di tale obbligo sia rilevabile dalle schede sanitarie personali e se nel centro sia in atto un’epidemia di scabbia;
se non ritengano opportuno attivare le procedure ispettive e conoscitive previste dall’ordinamento, anche al fine di prendere in considerazione ogni eventuale possibile conflitto di interessi, nonché sottovalutazione di nuovi significativi profili di accertamento;
se risulti che la registrazione degli ospiti effettuata dagli organi preposti e la tenuta dell’apposito registro giornaliero delle presenze siano costantemente aggiornati, al fine di evitare possibili rimborsi non dovuti per migranti che si allontanano dal centro, magari procedendo anche ad un controllo incrociato con i registri di destinazione dei beneficiari del progetto;
se corrisponda al vero che la cooperativa ArteInsieme gestisca anche il canile municipale di Itri, in cui, per quanto risulta agli interroganti, verrebbero utilizzati in qualità di inservienti i ragazzi in cura presso i servizi per le tossicodipendenze di Formia, senza il rispetto dei protocolli antitossicodipendenza (continuerebbero ad assumere sostanze stupefacenti in assenza di controllo);
se ritengano legittimo che i beneficiari del progetto siano utilizzati quale forza lavoro nello stesso;
quali provvedimenti di competenza intendano adottare, al fine di risolvere la grave situazione di illegalità evidenziata.
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