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La nostra solidarietà a Paola Villa

Riteniamo doveroso esprimere la nostra solidarietà all’ex sindaca ed attuale consigliera comunale di Formia Paola VILLA, fatta oggetto da Angelo Bardellino di attacchi gratuiti e concettualmente volgari in quanto rea, a suo dire, di attuare una vera e propria persecuzione ai danni di una famiglia, la sua, che il Bardellino non ha remore a definire “per bene”.

Vale ricordare che i Bardellino vengono citata dalla Direzione Investigativa Antimafia, nella 1^ Relazione Semestrale 2021; infatti nell’illustrare la situazione della provincia di Latina viene specificato che “in questa provincia risultano attivi anche esponenti del gruppo dei CASALESI, storicamente rappresentati dai BARDELLINO ….”.

Ce ne vorrebbero di più di esponenti delle istituzioni come Paola Villa, e ne abbiamo sentito fortemente la mancanza nell’audizione presso la I Commissione permanente della Regione Lazio, memori del prezioso contributo fornito nella precedente audizione svoltasi sullo stesso tema. Un gigante davanti agli assordanti silenzi e alle rumorose assenze dei Sindaci dell’area pontina che nell’audizione del 5 luglio u.s. il massimo che sono riusciti a dire (quando hanno parlato) è stato illustrare le azioni condotte per incrementare la videosorveglianza sui territori di propria competenza.

Nulla sul forte radicamento delle consorterie mafiose sul territorio pontino, testimoniato dalle numerose operazioni poste in essere dalla Magistratura e forze dell’ordine negli ultimi due anni, come peraltro ben illustrato dal Presidente Cioffredi; nulla sulla collusione delle stesse con importanti settori della politica e dell’imprenditoria. Non una parola sugli inquietanti fenomeni di riciclaggio, di infiltrazione nelle amministrazioni, sulle decine di arresti, sequestri avvenuti negli ultimi mesi.

Nessuna preoccupazione in relazione al fatto che importanti fette di specifici settori economici, quale il commercio, con particolare riferimento a quello ittico, la ristorazione, l’edilizia, il movimento terra, la gestione rifiuti, la logistica sono in mano ai clan o a imprenditori ad essi vicini, quando non vere e proprie “teste di legno”, con importanti sostegni, ed a volte vere e proprie partecipazioni alla compagine societaria, di parte della classe politica locale.

E nessuna reazione nemmeno quando nel nostro intervento abbiamo evidenziato, anche con una certa verve, tali aspetti, chiedendone conto ai primi cittadini.

Unico intervento che non si è occupato di videosorveglianza è stato quello del Consigliere Simeone che si è preoccupato, invece, di evidenziare come il rilascio della residenza ai Bardellino, cosi come accaduto per altri componenti della criminalità organizzata, fu una scelta obbligata dalla magistratura.

Bene ha fatto quindi Paola Villa ad evidenziare che, invece, fu l’esatto contrario e che la residenza fu rilasciata NONOSTANTE l’informativa delle forze dell’ordine e che gli fu concesso di investire in diverse attività economiche del territorio grazie all’ignavia di una classe politica che ha ignorato i ripetuti allarmi contenuti nelle diverse relazioni della DIA.

Se oggi Bardellino osa rispondere con tale arroganza è proprio grazie a quell’ignavia e a quell’ambiguità ampiamente diffuse sul territorio, che hanno consentito che l’area pontina si trasformasse “nella provincia di Casal di Principe”.

Noi siamo con Paola Villa e con quanti intendono riportare la legalità nel territorio pontino denunciando prontamente non solo ogni illegalità individuata, ma anche e soprattutto le collusioni che tali illegalità rendono possibili.

Per l’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”

La Segretaria Nazionale

Simona Ricotti