Lo avevamo anticipato anni fa:
è inutile correre dietro al mafioso ed al camorrista qualunque, farlo arrestare, fargli sottrarre i beni, quando, poi, gli ostacoli maggiori si trovano nelle istituzioni, nelle forze dell’ordine, che sono in parte impreparate, in altra parte disattente e talvolta, in parte ancora, colluse con le mafie.
Bisogna individuare e denunciare i mafiosi annidati nelle istituzioni, a tutti i livelli.
Questo è il primo obiettivo.
Il secondo riguarda il ruolo che debbono svolgere i cittadini onesti.
Siamo stufi di sentir parlare di commemorazioni, di storia delle organizzazioni criminali, di fatti del passato, quando… Roma sta bruciando e le mafie si stanno impossessando dell’intero Paese.
Il vecchio detto latino che traduciamo nella nostra lingua: ” Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata”.
Mentre i più scrivono e narrano la storia della mafia, mentre nei convegni si trattano temi generali e non si affrontano i veri problemi che sono la corruzione, l’inefficienza dello Stato, le collusioni con la politica e con le istituzioni, le omissioni, le carenze, le sviste e quant’altro, ci troviamo i mafiosi nel parlamento, nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni, nei Governi, perfino nelle nostre case.
Con molti Prefetti e magistrati che girano lo sguardo dall’altra parte, arrivando -taluni- a dire che… la mafia non c’è!
La gente pulita deve cominciare a collaborare, a segnalare, a denunciare.
Altrimenti è oggettivamente mafiosa anch’essa.
E non ha più titolo per continuare a lamentarsi e parlare di mafie!!!
E’ contraddittorio ed ipocrita continuare a parlare di Falcone e Borsellino dimenticando quanto questo ultimo diceva a proposito della mancata partecipazione delle gente nella lotta effettiva ai mafiosi.
La frase esatta di Borsellino al riguardo è riportata sull’homepage del nostro sito web.
Il terzo obiettivo è quello di contribuire a rendere efficiente la Magistratura del Lazio nella lotta alle mafie.
Lo diciamo chiaro e tondo: non siamo contenti del comportamento delle Procure del Lazio per quanto riguarda la lotta alle mafie.
E non siamo contenti nemmeno delle forze dell’ordine locali.
Si vola basso, si tiene un profilo basso, si arrestano i delinquenti del terzo livello ed anche per l’arresto di questi debbono venire per lo più la DIA o il GICO da altre regioni.
Non si fanno indagini sui patrimoni, non si intaccano il livello politico, quello economico, le collusioni fra mafie-politica-istituzioni-mondo economico.
L’inchiesta di REPUBBLICA che ha denunciato il 27 e 28 luglio uu. ss. che a Roma non si trovano tracce di condanne per il reato del 416bis (nemmeno l’ex banda della Magliana è stata condannata per associazione mafiosa), le dichiarazioni di Diana De Martino e di Francesco Curcio sul comportamento della Procura di Latina a proposito delle inchieste sul “caso Fondi” e così via, la dicono lunga sullo stato della Giustizia nel Lazio per quanto riguarda l’azione di contrasto delle mafie.
Siamo all’anno zero, mentre la situazione precipita e i mafiosi stanno finendo di comprare quel poco che resta ancora da comprare, diventando così padroni anche dell’aria che respiriamo.
Non è più possibile restare inerti e permettere che, per colpa delle istituzioni e della politica, ci vengano sottratti quel poco di spazi di vivibilità civile e democratica che ci sono rimasti.
Bisogna reagire con fermezza e far sentire la voce della nostra protesta ai massimi vertici dello Stato, a cominciare dal Capo dello Stato.
L’antimafia dell’azione, non l’antimafia delle chiacchiere.
Da anni stiamo tormentando tutti i nostri amici per indurli a segnalarci da tutti gli angoli della regione –ed ora anche dalla Campania – situazioni, comportamenti, fatti, nomi e quant’altro in odor di mafia.
Dobbiamo ringraziarne alcuni che hanno mostrato coraggio e passione nel metterci in condizione di segnalare a chi di dovere notizie preziose.
Vogliamo, però, che ognuno –non solo alcuni – faccia la sua parte dandoci quello che è in grado di darci.
Questa è la vera antimafia.
Il resto sono chiacchiere al vento che non ci interessano.