Latina, 24 aprile 2009
Alla Procura Regionale della Corte dei Conti ROMA
E p. c.
Alla Direzione Nazionale Antimafia ROMA
Alla Procura della Repubblica LATINA
OGGETTO: Amministrazione Provinciale di Latina
La Stampa ha riportato nei mesi scorsi la notizia relativa all’affidamento, da parte dell’Amministrazione Provinciale di Latina, dell’incarico ad una società del nord del Paese di accertare l’esistenza o meno, oltreché le dimensioni del fenomeno, della presenza mafiosa nella provincia pontina.
Tale notizia fa seguito ad un’altra, altrettanto inquietante, secondo cui esponenti della stessa Amministrazione provinciale avrebbero pubblicamente contestato il risultato delle numerose indagini giudiziarie svolte finora-e quelle in corso- e delle numerose relazioni stilate dagli Organismi investigativi e giudiziari nazionali e regionali che attestano la consolidata presenza delle mafie sul territorio.
Tali notizie, già di per sé gravi in quanto metterebbero in forse la credibilità di Organismi qualificati dello Stato, se fondate, rivelerebbero una concezione della gestione della Pubblica Amministrazione e del denaro pubblico alquanto distorta.
In sostanza, pur di fronte alle tante difficoltà di natura economica che assillano il Paese, l’Amministrazione Provinciale di Latina avrebbe ritenuto di usare parte del denaro pubblico per retribuire un privato al quale sarebbe stato affidato il compito di indagare sulla veridicità o meno di quanto è già stato accertato dallo Stato. Fatto, questo, di una gravità eccezionale.
Un comportamento, per lo meno, alquanto scorretto ed improprio che lederebbe l’immagine delle Istituzioni e costerebbe alle casse pubbliche un costo significativo.
Alla luce di quanto sopra, si invitano gli Organi in indirizzo a verificare, dopo aver accertato la fondatezza di tali notizie, se nel comportamento dei responsabili dell’Amministrazione Provinciale di Latina siano eventualmente ravvisabili elementi di responsabilità di natura penale oltreché contabile.
LA SEGRETERIA