PROCEDE IL RICORSO DI LEGAMBIENTE ALLA COMMISSIONE EUROPEA SULLE GRAVI ILLEGALITÀ COMMESSE SUL LAGO DI PAOLA E SULL’INTERO TERRITORIO DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
QUALUNQUE IPOTESI DI UNA NUOVA DARSENA O L’UTILIZZO DI PONTILI PUBBLICI GIÀ ESISTENTI O ALTRI PUNTI O MODALITÀ DI ATTRACCO NEL LAGO DI PAOLA, IN LOCALITÀ BELVEDERE O ALTROVE, PRODURREBBE IMMEDIATAMENTE UNA NOSTRA INTEGRAZIONE ALLA DOCUMENTAZIONE GIÀ PRESENTATA ALLA COMMISSIONE
INVIAMO CONTESTUALMENTE E IN VIA PREVENTIVA UN ESPOSTO A TUTTI GLI ORGANI COMPETENTI PER INFORMARLI DEL POSSIBILE ILLEGITTIMO PROGETTO
SABAUDIA, 12 AGOSTO 2011
Il circolo Larus Legambiente di Sabaudia rende noto che il ricorso alla Commissione Europea (prot. CHAP 2010 – 03209 – D04), presentato da Legambiente in data 09/09/2010, relativamente alle violazioni delle direttive 92/42/CE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche e 2009/147/CE sulla protezione degli uccelli selvatici determinate dalla navigazione a motore sul Lago di Paola, è stato preso in carico dalla stessa Commissione.
La medesima Commissione rende ufficialmente noto che l’insieme delle problematiche relative alla navigazione a motore sulle acque del Lago è da tempo nota e che rispetto ad essa è in corso di valutazione la relativa documentazione dalla quale ne potrà derivare una procedura di infrazione che sfocerà in un eventuale procedimento dinnanzi la Corte di Giustizia Europea nei confronti della Repubblica Italiana, per cattiva applicazione delle direttive dell’Unione, in materia di conservazione della natura e tutela della biodiversità.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione della cecità assoluta di talune amministrazioni relativamente alla formazione e consolidamento di un diffuso sistema di illegalità che caratterizza l’area del Parco nazionale del Circeo. Queste, con ottusa insistenza, hanno di fatto avallato attività abusive gravemente lesive della conservazione della natura e della biodiversità del Parco nazionale. Situazioni che invece meritavano di essere sanzionate duramente, come da legge italiana ed europea chiaramente previsto, come nel caso della nota Darsena nel Lago di Paola o dell’impresentabile progetto di riqualificazione ambientale della Provincia di Latina, sostenuto a torto anche dal Comune di Sabaudia.
Rendiamo inoltre noto che, qualora le informazioni in nostro possesso, circa la realizzazione di una nuova darsena sul Lago di Paola o l’utilizzo di pontili pubblici già esistenti o di punti di attracco e ormeggio al suo interno, nei pressi del cosiddetto “Belvedere” di Sabaudia o in qualunque altro luogo del Lago, risultassero fondate, il circolo Larus Legambiente provvederà immediatamente ad integrare la documentazione tecnica già inviata all’Unione Europea, rendendo, ancora una volta con responsabilità esclusiva dell’Amministrazione comunale, molto più probabile l’apertura della procedura di infrazione nei riguardi dello Stato italiano.
Tale darsena, infatti, ancora una volta, avrebbe gravi ripercussioni sugli elementi naturalistici che hanno permesso l’individuazione del Lago di Paola come Sito d’Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale. Il Lago di Sabaudia infatti, lo vogliamo ricordare ad amministratori distratti e/o ottusi:
1) è interamente ricompreso nel Parco Nazionale del Circeo i cui siti più importanti dal punto di vista avifaunistico, a loro volta, sono inclusi nella Convenzione Internazionale di Ramsar relativa alla conservazione delle aree umide di interesse internazionale (D.M. 16 gennaio 1978: dichiarazione dei laghi “zone umide di valore internazionale” ai sensi della convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971, ratificata dall’Italia con D.P.R. del 13 marzo 1976 n. 448);
2) è inserito nell’omonima ZPS (codice Natura 2000 IT6040015), ossia Zona di Protezione Speciale, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e successive modificazioni e della direttiva 92/43/CEE;
3) è area SIC (direttiva 79/409/CEE), ossia Sito di Interesse Comunitario;
4) è sottoposto a vincolo paesaggistico regionale quale zona a tutela integrale con divieto di navigazione, vincolo archeologico e idrogeologico. Ricordiamo infatti che il Piano Territoriale Paesistico in vigore (ambito territoriale n.13 approvato con ll.rr. – 6 luglio 98 nn. 24 e 25 suppl. ord. n. 1 al bur n. 21 del 30.7.98) sottopone a tutela aree di estrema importanza mediante l’applicazione di vari tipi di vincolo derivanti sia dalla normativa della L. 1497/39, sia dalla L. 431/85. Tali aree appartengono per la quasi totalità al Parco Nazionale del Circeo. Si tratta delle zone umide del Parco nazionale (Laghi di Sabaudia, Monaci, Caprolace nonché Fogliano) definite di “importanza internazionale” in base all’accordo di Ramsar del 2/2/1971 (D.P.R. 13/3/1976 n.448 e Gazzetta Ufficiale 10/3/1978). Ignorare queste disposizioni significherebbe avvalorare un sistema fondato sull’illegalità. Ricordiamo inoltre che il suddetto Piano riconosce esplicitamente il Lago di Paola e l’insieme dei più imponenti resti archeologici nonché le aree di margine indispensabili per definire organici spazi di protezione, quali aree di eccezionale pregio naturalistico e scientifico, destinate alla tutela integrale, quindi inidonee a sopportare qualsiasi intervento di trasformazione, pena la distruzione progressiva delle sue qualità, con la sola eccezione delle operazioni di restauro dei resti archeologici. Secondo il piano sono consentite, dal punto di vista edilizio, solo le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità e dei fabbricati esistenti. Nelle zone umide e lungo le sponde del Lago, inoltre, debbono essere preservate le caratteristiche sabbiose e torbose dei terreni senza alterazioni della vegetazione autoctona. Come sarebbe possibile coniugare questa prescrizione con la realizzazione di una nuova darsena? In particolare sono vietate nel Lago la navigazione a motore e l’installazione di attrezzature fisse di attracco, mentre sono consentite le colture ittiche e le opere inerenti la valorizzazione dei beni archeologici di iniziativa della competente Soprintendenza.
Va inoltre ricordato che qualunque opera realizzata all’interno del Parco Nazionale deve essere sottoposta a nulla-osta od autorizzazione dell’Ente Parco in base al disposto dell’articolo 13 della legge n. 394 del 1991 o del decreto del Presidente della Repubblica 4 aprile 2005 istitutivo dell’Ente Parco. In tal senso, il nostro auspicio è che l’Ente Parco non rilasci detto nulla-osta.
L’unica soluzione utile e praticabile che continuiamo a sostenere, capace di coniugare gli interessi dei diportisti di Sabaudia, con il rispetto delle norme vigenti e gli equilibri naturali dell’area, è l’attracco di un numero prefissato e concordato di natanti presso la ex avannotteria adiacente il Lago di Paola. Questa è la soluzione utile e praticabile che eviterebbe sanzioni comunitarie, sequestri e un’eccessiva animosità che di fatto impedisce la formazione di una riflessione collettiva e partecipata sull’utilizzo possibile ed ecosostenibile dell’area protetta.
Informiamo infine che il presente comunicato stampa, in via preventiva e a titolo di informazione, viene inviato, in stessa data e in forma di esposto, a tutti gli organi interessati, a partire dal Prefetto di Latina, Procura della Repubblica, Ente Parco nazionale del Circeo, Regione Lazio, Ministero dell’Ambiente e Commissione Europea, e a tutti gli organi di vigilanza e controllo nazionali direttamente interessati.
Auspicando il rigetto dell’eventuale progetto considerato, si porgono cordiali e distinti saluti.
Il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia