“Non ci vengano a dire che Salvatore Riina, poco più di un pastore, è il grande capo.
Cerchiamo piuttosto i grandi cervelli della Finanza, i banchieri e i commercialisti che tengono in piedi l’impero. E ovviamente cerchiamo anche gli eredi di Lima.”
Antonino Caponnetto”
Ai “ grandi cervelli della Finanza,ai banchieri,ai commercialisti “ dei quali parlava “Nonno Nino” bisogna aggiungere imprenditori,esponenti politici e delle istituzioni,avvocati,ingegneri ed altre categorie di professionisti..
L’intellighenzia del Paese.
Il Potere.
Quello reale.
E’ illusorio,pertanto,pensare che questo possa essere combattuto con mezzucci messi nella mani di quattro sprovveduti e ragazzini osannanti a Falcone e Borsellino e con appelli vuoti alle coscienze di una platea,il popolo,che per tre quarti é dormiente e per un altro quarto é corrotto e mafioso.
Allora,tertium non datur,o ci si mette in testa di cambiare verso,sbaraccando tutto quel pattume di gente e sodalizi esistenti nel Paese e che si riempiono la bocca di parole come “legalità” e “lotta alle mafie” ma che in effetti agiscono con altri fini ,economici ,politici o di protagonismo individuale, e di cominciare ad aiutare seriamente la Magistratura e quella parte sana delle istituzioni rimaste fedeli allo Stato di diritto e non allo stato-mafia,o,altrimenti,é meglio e più serio mollare tutto e aspettare rassegnati il momento dell’assunzione piena e definitiva del potere da parte delle mafie.
Noi dell’Associazione Caponnetto proseguiremo il nostro cammino ,quasi solitario,verso la battaglia finale contro la mafia.
Lo facciamo non per una forma di masochismo,ma,invece,per poter guardare negli occhi,senza dover abbassare per vergogna lo sguardo al momento della nostra fine,i nostri figli e nipoti e,più in generale,tutti gli altri giovani perbene.