Accanto ai generali, ai questori , ai magistrati e a coloro che già sono inseriti in tali Comitati vanno posti i rappresentanti dei mondi vitali, delle Forze sociali e culturali, sindacali e imprenditoriali, delle Forze dell’economia, degli Ordini e delle Associazioni di categoria, delle Agenzie educative e quindi degli esponenti della scuola, dell’Università, della comunità religiosa, del volontariato e di genitori residenti nelle Città e così via. Ieri a Napoli è andata in scena ciò che appare l’ultima opera teatrale di un sistema che ripete stancamente riti, presentando le solite misure proposte alla presenza del Ministro dell’Interno con l’unica, ridicola ed insufficiente risoluzione che è stata individuata ,che è quella di inviare a Napoli un nugolo di poliziotti. Questa sarebbe la risoluzione per i problemi di una terra ,Napoli e di tutto il sud,devastati da malaffare,massoneria e mafie ?
Se si vuole dare una risposta corale , coinvolgente e saggia occorre lavorare con metodo, in tempi giusti, in modo organico ed integrato, senza improvvisazioni e non con logiche emergenziali. Già nel 1993 la Commissione parlamentare antimafia scriveva tra l’altro: “il degrado in Campania ha assunto i caratteri di degenerazione sistemica”.
L’intervento deve tenere conto di tale valutazione ripetuta negli anni ed agire di conseguenza. Occorre costruire una politica in funzione dello sviluppo e di una società giusta.
L’Associazione “Antonino Caponnetto” invita le Amministrazioni pubbliche a porre particolare attenzione, sul piano istituzionale, alla condizione e formazione dei giovani e ad una attenta lettura dell’universo giovanile, che non è un mondo separato dalla società in cui siamo.
E’ necessario che vi siano in ogni Comune Assessori capaci di intervenire in modo intelligente , che sappiano proporre progetti per dare un senso alla vita, evitando eventi futili, manifestazioni improduttive, iniziative occasionali.
SENATO
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 310 del 02/05/1996
Firmatari
Primo firmatario: DE NOTARIS FRANCESCO
Gruppo: MISTO
Data firma: 02/05/1996
Destinatari
Ministero destinatario:
· PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
· MINISTERO DELL’INTERNO
· MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 02/05/1996
– Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri
dell’interno e del lavoro e della previdenza sociale. –
Premesso:
- che il 30 aprile ultimo scorso in Castellammare di Stabia, nel centro della città, in villa comunale, verso le 18,30, veniva ucciso Giuseppe Riccardi e ferito Erminio
Taddeo in un agguato che è stato definito “regolamento di conti”; - che anche il giornalaio Stanislao Apicella, che ha la rivendita in villa, è stato colpito da un proiettile e, come lui, altri cittadini hanno rischiato di rimanere vittime dell’episodio di vendetta comorristica;
considerato:
- che anche in altri comuni vesuviani si nota, dopo un periodo di relativa quiete, una ripresa dell’attività assassina della criminalità che continua a svolgere i suoi affari nell’usura, nel racket, nel traffico della droga, nell’intimidazione verso i piccoli commercianti e così via;
- che quell’area è considerata a rischio ed è oggetto di futuri interventi del Governo tesi a ridare spinta alla produzione ed alla occupazione e che, per motivi comprensibili, per tutto ciò anche la camorra intravede vantaggi;
- che in tempi recenti alcune delle amministrazioni comunali della zona sono state sciolte per infiltrazioni comorristiche e malavitose ed in altre incombono elezioni amministrative e già sono state sperimentate e sopravvivono alleanze tra soggetti dediti agli affari sporchi, sia nelle amministrazioni pubbliche che nella politica, con inevitabili intrecci con il crimine organizzato;
visto:
che nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, della magistratura e dei settori più avvertiti della società, non si riesce a porre termine ad un fenomeno che frena lo sviluppo, l’impresa, l’occupazione, il turismo, la crescita culturale;
che lo stato di crisi ed anche il basso tasso di formazione scolastica e culturale permangono e le occasioni di maturazione complessiva della coscienza civile, gli spazi di elevazione spirituale attraverso l’arte, la cultura diventano limitati e spingono gli anziani a rifugiarsi nel privato, i giovani a perdere la speranza nel futuro o a tentare di andar via dalla propria terra o ad adeguarsi ai livelli minimi di vivibilità, se non addirittura a lasciarsi tentare dalla illegalità, si chiede di sapere:
- se non si ritenga necessario programmare una politica complessiva che non si fondi sui soliti “summit” delle forze dell’ordine, che operano con mezzi e logiche che vanno integrati e coordinati da altri strumenti che devono essere offerti dalle forze sindacali ed imprenditoriali, dalle categorie e dalle professioni, dai vertici delle istituzioni formative e scolastiche, dagli amministratori pubblici e dai rappresentanti dei cittadini in Parlamento, da forze che in modo volontario e organizzato lavorano seriamente per lo sviluppo;
- se non si ritenga di dover rivedere, con i sindaci di quei comuni, con i rappresentanti delle forze dell’ordine insieme al prefetto, la dislocazione e le necessità degli uomini e del territorio interessato in ordine alla attività investigativa per prevenire il crimine e per evitare la nascita delle organizzazioni criminali;
se non sia il caso di aggiornare nella composizione il comitato per l’ordine pubblico prevedendo la presenza di rappresentanti di categorie chiamate a ricomporre il tessuto sociale attraverso un forte richiamo alla responsabilità ed all’impegno della società; - se i Ministri in indirizzo non ritengano di dover operare in unità di intenti, realizzando anche sul piano istituzionale momenti di incontro e di decisione per
realizzare un programma nel quale la prevenzione del crimine si attui insieme all’impegno concreto per l’occupazione, alla vigilanza sulla frequenza scolastica,
all’attenzione all’industria culturale, alla conclusione di opere che restituiscano ai cittadini le ricchezze culturali, ambientali in vista del turismo e dello sviluppo, per rendere operativo, attraverso il concorso di tanti, il controllo vero ed il governo del territorio.
(4-08594)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, FORZE DI POLIZIA, MAFIA E CAMORRA, OMICIDIO, ORDINE PUBBLICO, PREVENZIONE DEL CRIMINE
SIGLA O DENOMINAZIONE:
GEO-POLITICO:
CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI+ CAMPANIA+)
Lo Stato in terra di camorra.
di Francesco de Notaris, 22 Settembre 2008
Occorre far sentire la presenza dello Stato
Sembra l’incipit della solita litania.
Lo Stato, ma che cosa è lo Stato?
Lo Stato sono io affermava Luigi XIV il Re Sole interpretando la figura del monarca.
Oggi siamo in democrazia e il potere riceve legittimazione dai cittadini.
Lo Stato siamo noi, tutti noi.
Lo Stato è presente autorevolmente se ognuno di noi vive pienamente una vita da cittadino virtuoso.
Lasciamo a casa le grandi questioni, quelle proprie dei Maestri del Diritto.
In terra di camorra Noi-Stato c’è?
E i diritti e i doveri degli uomini, in terra di camorra, sono rispettati e vissuti?
Se c’è la camorra nè i diritti, nè i doveri hanno cittadinanza.
Vige la forza delle armi e della violenza, dell’intimidazione, dell’oppressione, della negazione dell’umanità, a cominciare da chi si definisce camorrista.
Montesquieu vuole che ” il Governo sia tale che un cittadino non possa temere un altro cittadino”.
E come estirpare la camorra in terra di camorra, laddove anche la terra è intrisa di sangue e produce frutti?
E in terra di camorra governa la camorra o è la camorra al governo?
Come potrebbe governare la camorra se non fosse al governo?
E la camorra potrebbe sopravvivere se al governo non vi fosse la camorra?
Ed ecco lo Stato.
I ministri della Difesa urlano. “Ci vuole lo Stato; mandiamo l’esercito!”
I Ministri degli Interni sbraitano. “Ci vuole lo Stato; mandiamo la polizia!”
I Ministri del Bilancio promettono: “Ci vuole lo Stato; mandiamo soldi per costruire caserme e…mettere i cancelli ai Commissariati!”
I Ministri della Giustizia severi: “Ci vuole lo Stato; facciamo leggi severe e carceri e recinti di ogni tipo!”
Mai sentiti i Ministri della Scuola che costruiscono scuole.
Mai sentiti i Ministri della Cultura che vogliono costruire Teatri, Cinema.
Mai sentiti i Ministri dello Sport che decidono per lo sport per i nostri giovani.
Ci vuole lo Stato.
Mai sentiti i Ministri dell’Edilizia che vogliono ricostruire un patrimonio edilizio per dare case dignitose ai cittadini.
Ci vuole lo Stato.
Mai sentiti i Ministri della Salute che dicono di avere a cuore la salute, diritto costituzionale.
Ci vuole lo Stato.
In terra di camorra i Ministri della salute costruiscono inceneritori e negano ogni inquinamento e malattie connesse!
Ci vuole lo Stato.
Mai sentiti i Ministri del Lavoro che costruiscono occupazione, vigilano sul lavoro, si battono per la sicurezza del lavoro e non a chiacchiere.
Mai sentiti i Ministri che lavorano per evitare che i nostri giovani vadano via, sia che siano laureati, diplomati o analfabeti.
Ci vuole lo Stato.
Mai sentiti i ministri della Funzione Pubblica che mettono mano a leggi che limitino la corruzione, le mazzette…,l’arbitrio di qualsiasi funzionario o sciacquino ( si dice così di chiunque abbia un berrettino in testa e pensi di essere l’imperatore del Giappone!). E così via.
Ci vuole lo Stato.
Oggi occorre comunque dura repressione e vanno arrestati i picciotti e i boss.
In tal modo parleranno i boss anche sul conto di chi, ovunque sia, non ha evitato il loro arresto e non può più proteggerli.
Ci vogliono lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune, il Consiglio di quartiere.
Il Titolo V della Costituzione! Lo conosciamo?
Ci vogliono Parlamentari, Consiglieri comunali, provinciali, regionali, Presidenti di ordini professionali, Professori, e professionisti, Imprenditori e industriali…operai…che non strizzino l’occhio alla camorra.
Ci vuole lo Stato. In terra di camorra la camorra è lo stato e il proprio bilancio è bilancio da Stato.
Ci vuole lo Stato.
E dove ci sono i soldi potrebbe accade che anche gli uomini dello Stato cambiano stato.
E accade. E talvolta chi grida : Stato, Stato, è…dell’altro stato!!
Divertente ascoltare qualche bel discorso di uomini di Sato che chiedono ai cittadini…dove eravate quando gli uomini della camorra costruivano la camorra?
E non potremmo noi cittadini chiedere agli uomini dello Stato, che nel rivolgere la domanda dimostrano di sapere che la camorra cresceva, ripeto. chiedere…e voi uomini dello Stato dove eravate? Eravate a celebrare il 2 Giugno, la Liberazione, il santo Patrono al suono dell’Inno e di …vogliam dio…che è nostro Padre…’
Noi cittadini abbiamo il diritto di chiedere a queste nostre Forze ‘armate e no…’ …voi dove eravate e dove siete?
E’ inutile mandar soldi dove c’è camorra, dove lo sviluppo per l’uomo è impossibile.
E’ inutile favorire cattedrali nel deserto, finte industrie, imprenditori truffatori e anche conosciuti da sempre.
Se non si bonifica la terra di camorra da ogni parassita da scranno o da marciapiedi nulla di virtuoso sarà possibile.
Il denaro che nasce da esigenze emergenziali volute e programmate ingrassa ogni camorra trasversale e no, la camorra che spara con le armi da fuoco e l’altra con le armi del potere distorto.