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Le pulizie alla Caserma di Velletri: l’intervento del generale calabrese per «favorire l’amico imprenditore»

L’elenco concordato di imprese per l’affidamento sotto soglia, l’auto a noleggio a Milano per la famiglia. Le accuse nell’ordinanza firmata dal gip

Pubblicato il: 06/07/2024 – 14:59

di Giorgio Curcio

LAMEZIA TERME Una società che, prima del 27 settembre 2019, aveva gestito commesse esclusivamente nel settore della ristorazione o del catering, non essendosene mai aggiudicate altre negli ambiti delle pulizie, della manutenzione e del vending. Almeno fino a quando Oreste Liporace non aveva assunto il comando del Reparto Amministrativo del 2° Reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri. È la ricostruzione della Procura di Milano che ha portato all’ordinanza degli arresti domiciliari – firmata dal gip  – nei confronti del Generale dei Carabinieri, il classe ’62 di Belvedere Marittimo ed Ennio De Vellis.

Vecchi legami

Gli inquirenti – e come riportato dal gip nell’ordinanza – «considerando i rapporti stretti tra Liporace e l’imprenditore Massimiliano Fabbro» in relazione ad un appalto ed alle relative proroghe aggiudicati dalla società “Fabbro S.p.A.” a partire dal 30 dicembre 2019 «avrebbero riscontrato una serie di irregolarità».  
Il riferimento è alla gara relativa al servizio di pulizia ed igiene ambientale degli immobili e della piscina presso la caserma “Salvo d’Acquisto”, sede del 2° Reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Velletri,
 dal valore di 139.800 euro (+ IVA al 22%) e le proroghe collegate che, secondo l’accusa e come riportato dal gip, sarebbero state affidate «alla Fabbro S.p.A. a seguito di accordi tra Oreste Liporace e Massimiliano Fabbro».
Dall’analisi della chat intercorsa tra il generale calabrese e l’imprenditore (nell’elenco degli indagati) l’1 settembre 2019, ossia 26 giorni prima che l’Ufficiale dell’Anna dei Carabinieri si trasferisse dalla sede di servizio di Padova a quella di Velletri, 
avrebbe chiesto «a Massimiliano Fabbro la possibilità di incontrarsi a Padova»: “ok da me in ufficio grazie” e ““ti aspetta Daniele giù” “ok … io ci sono”, replica Fabbro. Effettivamente il 27 settembre 2019 il Colonnello Liporace cessa dalle funzioni di Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Padova per assumere le funzioni di Comandante del 2° Reggimento Scuola Allievi Marescialli e Brigadieri dell’Anna dei Carabinieri – Velletri. E, come riporta il gip, il 6 ottobre 2019 Liporace «invia un messaggio a Fabbro con scritto “passare da Velletri”». L’incontro – annota il gip – verosimilmente sarebbe avvenuto il 9 ottobre, cui avrebbe fatto seguito la richiesta del colonnello di avere la mail della segretaria dell’imprenditore «che gli inoltrava l’indirizzo telematico della dirigente del Gruppo che si occupava degli appalti pubblici». E, qualche settimana dopo, il 10 dicembre, «veniva emessa la determina a contrarre relativa all’appalto che ne occupa.

L’elenco concordato

L’affidamento diretto della determina, come ricostruita in fase investigativa, fa riferimento alla possibilità, da parte dell’ente appaltante, «di avvalersi dei contratti sottosoglia” procedendo all’affidamento diretto, fermo restando l’obbligo di invito di “…almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato”». Ed effettivamente, come riporta il gip nell’ordinanza, nel successivo atto dispositivo del 30 dicembre 2019, con cui viene decisa l’assegnazione dell’appalto in esame a favore della Fabbro S.p.A., «risulta che siano state invitate 5 ditte specializzate nel settore» ma, secondo l’accusa, sarebbero state tutte «individuate sulla base delle interlocuzioni avvenute, nei giorni precedenti tra il pubblico ufficiale che sovrintende la gara d’appalto in parola e il rappresentante legale pro-tempore della Fabbro S.p.A.». Già perché, come ricostruito dall’accusa e riportato dal gip nell’ordinanza, Fabbro «avrebbe inviato al colonnello uno screenshoot relativo ad una e-mail. Poco più tardi Liporace,  al riguardo, avrebbe dato indicazioni a Massimiliano Fabbro: «(…) è una iscrizione che si perfeziona tra 45 giorni e non va bene; chiama Ennio e dare le referenze che mancano entro stasera». Tradotto, si legge nell’ordinanza, il colonnello «comunica che l’iscrizione alla piattaforma ovvero la conferma dell’abilitazione MEPA della società indicata da Fabbro ovvero la “PULITRANSITI S.r.l.” con la quale avevano già avuto dei rapporti commerciali, sarebbe avvenuta tra 45 giorni, ossia un tempo ritenuto da Liporace troppo ampio».

L’auto con autista «a disposizione»

Quindi, secondo l’accusa e come riportato dal gip nell’ordinanza, il tenore degli scambi ed il contenuto dei messaggi «lascerebbe poco spazio ad una lettura alternativa a quella per cui l’assegnazione dell’affidamento sia passata attraverso una sorta di previa, concorde scelta delle imprese che avrebbero dovuto presentare l’offerta». Pochi giorni dopo l’invio delle lettere d’invito e qualche giorno prima dell’assegnazione della gara, dai messaggi si comprende che Massimiliano Fabbro «metteva a disposizione di Oreste Liporace e della famiglia un servizio di noleggio con auto», scrive il gip nell’ordinanza. Una circostanza confermata nelle dichiarazioni di un dipendente della società che aveva curato il servizio. Ulteriori conferme gli inquirente le hanno acquisite dalla disamina delle fotografie rinvenute sui profili social, in particolare Instagram della figlia di Liporace che documentavano il soggiorno milanese all’Hotel Bulgari di Milano il 19 dicembre 2019.

Gara turbata

Il tenore dei messaggi WhatsApp «inequivoco» tra il Generale e l’imprenditore è un «chiaro intervento del primo nell’indirizzare l’imprenditore nella individuazione stessa delle imprese che avrebbero presentato l’offerta per l’appalto assieme alla Fabbro Spa a lui riconducibile, poi risultata aggiudicataria», scrive il gip. Ruolo essenziale, nel turbare la regolarità della gara, «risulta essere stato rivestito da Ennio De Vellis, soggetto cui, su indicazione di Liporace, Fabbro si era rivolto quando era necessario individuare un’altra impresa necessaria alla realizzazione del comune obiettivo». Per il gip, inoltre, sulla scorta del contenuto dei messaggi, «sarebbe emersa una prima utilità che il Generale, nell’interazione con l’imprenditore, avrebbe conseguito: potersi servire di un servizio di noleggio, messogli a disposizione dall’imprenditore a Milano». (g.curcio@corrierecal.it)

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2024/07/06/le-pulizie-alla-caserma-di-velletri-lintervento-del-generale-calabrese-per-favorire-lamico-imprenditore/