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LETTERA APERTA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO AL SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO VITO CRIMI

SOTTOSEGRETARIO CRIMI ,

I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA,QUELLI VERI ED ATTENDIBILI OVVIAMENTE,VANNO PROTETTI ADEGUATAMENTE CON TUTTE LE LORO FAMIGLIE.

SENZA LA LORO COLLABORAZIONE MOLTI PROCESSI CONTRO LE MAFIE NON POTREBBERO NEMMENO ESSERE INCARDINATI.

LEGGIAMO DA TEMPO DI UNA LORO DIFFUSA INSODDISFAZIONE CIRCA IL SISTEMA DI PROTEZIONE.

QUESTO LORO STATO D’ANIMO POTREBBE AVERE DELLE RICADUTE INQUIETANTI OVE DOVESSE PERDURARE E DIFFONDERSI IN QUANTO POTREBBE INDURRE MOLTI A NON COLLABORARE PIU’ CON LA GIUSTIZIA OLTRE AD INDURRE CHI VUOLE PENTIRSI A NON FARLO.

SE CIO’ DOVESSE VERIFICARSI SAREBBE UN COLPO MORTALE A TUTTA l’AZIONE ANTIMAFIA CHE MAGISTRATURA INQUIRENTE E FORZE DELL’ORDINE VANNO CONDUCENDO.

L’INVITO CHE L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO LE RIVOLGE UFFICIALMENTE E’ DI CONVOCARE LA COMMISSIONE CENTRALE CHE LEI PRESIEDE CON UNICO PUNTO DEL GIORNO IL PROBLEMA DELLA PROTEZIONE DEI COLLABORATORI E DEI LORO FAMILIARI E LA SUA SOLUZIONE PREVIO ESAME CASO PER CASO.

CONTIAMO SULLA SUA SENSIBILITA’ E SUL SENSO DELLO STATO.

LA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO