AMDuemila 11 Dicembre 2024
Giornalisti e reporter sono i primi bersagli, seguiti da media e attivisti. A intentarle imprenditori e politici
Le Slapp (Strategic Lawsuits Against Public Participation, azione legale strategica contro la partecipazione pubblica), conosciute anche come ”azioni legali temerarie’’ usate per intimidire e silenziare chi esprime critiche su temi di interesse pubblico, rappresentano una seria minaccia tanto alla libertà di espressione quanto al diritto di informare e contribuiscono a scoraggiare la partecipazione democratica. E in Italia ne vengono intentate tante, troppe. Per questo, in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione, Amnesty International Italia, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e The Good Lobby organizzano per Case Italia (sezione italiana della Coalition Against Slapps in Europe – Case) l’incontro ”Liberi di esprimersi liberi di informarsi’’. Un incontro che ha raccolto le proposte di intervento di attiviste, giornalisti e protagonisti della società civile per una trasposizione efficace della Direttiva UE anti-SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation), alla luce delle Raccomandazioni Ue e del Consiglio d’Europa. Inoltre, è stata presentata la versione italiana della guida “Come prevenire le Slapp o farsi aiutare quando è troppo tardi”, realizzata da Case. L’incontro farà luce sulla posizione ricoperta a livello europeo dal nostro Paese: secondo il report di Case 2024, il numero più alto di azioni temerarie è stato registrato in Italia con 26 Slapp, seguita da Romania con 15, Serbia e Turchia entrambe con 10, su un totale di 166 azioni legali temerarie a livello europeo. Tra i casi registrati dal 2010 al 2023, giornalisti e reporter sono al primo posto tra i bersagli di Slapp, seguiti da media e attivisti, mentre il maggior numero di Slapp nel 2023 è stato intentato da parte di imprenditori e politici, rispettivamente in oltre il 45% e 35% dei casi. ”La nostra democrazia risulta ad oggi tristemente in pericolo: giornalisti, attivisti e whistleblower vengono minacciati da un altissimo numero di azioni legali temerarie affinché le loro attività di informazione, protesta e denuncia vengano messe a tacere ed è ancora più drammatico il ricorso a queste forme di abuso legale da politici e figure pubbliche”, dichiara Federico Arghelé, direttore di The Good Lobby. ”È necessario adeguarsi agli standard internazionali, riformando la legge italiana sulla diffamazione, recependo la direttiva europea di contrasto alle azioni legali temerarie e promuovendo iniziative di formazione, sensibilizzazione e un supporto finanziario e legale per gli imputati, e siamo orgogliosi del nostro contributo alla rete di Case, al fianco dei soggetti bersaglio di azioni temerarie”. ”Le Slapp violano la libertà di espressione e il diritto alla partecipazione pubblica, bersagliando chi ha a cuore l’interesse comune. Un paese democratico come l’Italia dovrebbe tutelare e non mettere a tacere chi denuncia e chi fa corretta informazione”, aggiunge FrancescaLoffari, ufficio relazioni istituzionali di Amnesty International Italia. ”L’uso sistematico di molestie legali per mettere a tacere le voci dissenzienti mina la libertà di espressione generando implicazioni preoccupanti per la democrazia italiana. In quanto guardiani della democrazia, giornalisti e attivisti svolgono un ruolo essenziale nel facilitare il dibattito pubblico, garantendo ai cittadini l’accesso a una pluralità di punti di vista”, afferma Sielke Kelner, Advocacy e ricerca, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.