di Redazione 31 Maggio 2023
Un’intercettazione svela il patto per la droga tra il clan di Secondigliano, tramite il defunto Gaetano Todisco, e i Masiello di Largo Baracche: «Se dobbiamo risparmiare qualcosa, uno l’attenzione la può fare, ma no se non porti i soldi»
L’ombra dei Di Lauro si allunga minacciosa sul centro storico di Napoli. La temibile cosca con base a Secondigliano da almeno tre anni avrebbe stretto un patto criminale con i clan dei Quartieri Spagnoli, ai quali avrebbe fornito e starebbe ancora fornendo impressionanti quantitativi di stupefacenti. La circostanza emerge dall’inchiesta che pochi giorni fa, con l’esecuzione di ben 53 arresti, ha inflitto un durissimo colpo ai gruppi di mala dei Quartieri, con l’azzeramento in particolare dei clan Masiello, Esposito e Saltalamacchia.
Proprio i Masiello, in particolare, da tempo avevano stretto un’alleanza con i Di Lauro, tramite il loro referente Gaetano Todisco detto “Ninnò”, morto in un incidente stradale alla fine dell’estate del 2020. Gli inquirenti che hanno lavorato all’indagine l’hanno scoperto grazie a una serie di intercettazioni ambientali. L’8 gennaio 2020 Gaetano Todisco si trova infatti in casa di Vincenzo Masiello, alias “’o Cucù”, figlio di Antonio e figura apicale dell’omonima famiglia di mala di largo Baracche. Dal tenore della conversazione di comprende che, appena uscito dal carcere, Eduardo Saltalamacchia, ras della Pignasecca, aveva convocato Carmine Furgiero “’o pop”, capo della “piazza della Sposa”, e altri spacciatori della zona «per farsi consegnare maggiori somme di denaro a titolo ti tangente per l’attività di spaccio, dal momento che aveva appresa che stavano acquistando molti pacchi di droga per conto loro e dunque avevano un grosso volume di affari, come confermava lo stesso Todisco».
Arriviamo così all’intercettazione captata dagli investigatori. Vincenzo Masiello difendeva Luigi Furgiero, figlio di Carmine, anch’egli arrestato nel blitz di martedì, affermando che questi acquistava ingenti quantitativi di stupefacenti attraverso i suoi canali e in particolare tramite Gaetano Todisco, presente alla conversazione, e che Furgiero non doveva rendere conto a Saltalamacchia al riguardo: «Il fatto di presidente, ti ricordi? È capitato una volta, il carico di Natale se lo è comprato». Todisco riferiva quindi a Masiello che gli era stato proposto dai gruppi Esposito-Saltalamacchia l’acquisto di stupefacenti a debito ma che, pur essendo disponibile ad avere un occhio di riguardo nei confronti del “sistema” dei Quartieri Spagnoli, non poteva passare loro la droga a debito: «Dissi io, Ciro Ciro noi stiamo uscendo più qua sopra, che è caro per tutte parti, i soldi miei sono i 5mila euro, se dobbiamo risparmiare qualcosa, uno l’attenzione la può fare, ma no se non porti i soldi». Todisco avrebbe quindi ribadito la massima disponibilità dei Di Lauro nei confronti dei Masiello: «La casa nostra è aperta», mettendo al loro servizio i canali di approvvigionamento della droga.
Fonte:https://www.stylo24.it/lombra-dei-di-lauro-sui-quartieri-spagnoli-casa-nostra-e-aperta/