L’AMBIZIONE DEL VECCHIO COMBATTENTE AL MOMENTO IN CUI VUOLE PREPARARSI AD ABBANDONARE LA TRINCEA PER LASCIARLA IN MANI MENO STANCHE E PIU’ FERME PER IMBRACCIARE LE ARMI…………..
C’è , al fronte, l’esigenza di rigenerare spesso le prime linee sostituendole,a scadenze ravvicinate, con truppe sempre più fresche, equipaggiate e meglio addestrate.
Con personale nuovo ,possibilmente più motivato,carico,determinato,pronto in ogni momento ad uscire dalla trincea per l’assalto alle linee nemiche.
Senza avere paura delle raffiche di queste.
La paura,la codardia,l’indeterminatezza.la fellonia sono i peggiori nemici di un esercito in guerra.
Il discorso della guerra e militare può sembrare esagerato,inappropriato nel caso nostro,ma non lo é perché noi tutti dobbiamo acquisire la consapevolezza di stare in guerra.Per le strade si spara e si ammazza,Quasi tutti i giorni.E non é solo quello perché non tutte le guerre si fanno sparando ed ammazzando.Ci sono guerre,infatti,che si combattono e si vincono con altri mezzi ed in silenzio.Senza stragi apparenti,
Il problema di fronte al quale ci troviamo é tutto qua:
nell’acquisizione di tale consapevolezza,nel far comprendere a tutti la realtà.Quella vera.
E la guerra contro un nemico potente,ben equipaggiato e dotato delle armi più moderne non si può affrontare con un esercito sgangherato di antiche memorie ,composto da soldati che hanno paura,pronti al primo botto a scappare buttando la divisa e l’armamento e girando le spalle al nemico.
Noi siamo in guerra e anche fra di noi c’é gente che non riesce a rendersene conto.
Siamo in guerra contro un esercito potente e ben armato che sta occupando il Paese piegandolo tutto ,con la violenza o con le armi più subdole, quali sono quelle della corruzione e della barbarie morale e culturale di un’informazione manipolata,servile e drogata,ai propri interessi ed ai propri voleri.
In ogni guerra la storia ci ha insegnato che ci sono stati manipoli di traditori che per soldi hanno aperto le porte del Paese al nemico.
Oggi ci sono delle varianti rispetto alla storia passata:la prima riguarda la trasformazione dei vecchi manipoli in eserciti senza limiti,in armate e gruppi di armate;la seconda,la constatazione che il nemico non é più esterno,ma interno.
Esso é già “dentro”.Non viene più “da fuori”i confini.
Esso sta “dentro” il Palazzo,”dentro” le nostre case.
A causa di ciò,sono cadute anche le”prime linee”,é caduto il fronte ed ogni palazzo,ogni strada,ogni luogo sono un fronte ed una trincea.E’ guerriglia,ormai,dovunque e comunque.24 ore su 24.
Altro che ………………”qua non c’é mafia;c’é solo riciclaggio”,come tempo fa ci diceva una persona che evidentemente non ha capito niente,niente di niente di quello che é successo e succede nel nostro Paese.
La mafia,cari amici,sta conquistando il Potere e sta diventando sempre più “il” Potere.
Essa già controlla militarmente ( ecco la necessità di usare la terminologia militare) mezza Italia e ne sta occupando l’altra metà.
E ,forse,aveva ragione colui che parlava alcuni anni fa di “pezzi deviati dello Stato” alludendo a chi,come noi,sta dalla parte dello Stato-Stato,ormai minoritario rispetto allo stato-mafia che sta vincendo la sua guerra contro il primo.
Perché qua – diciamocelo chiaramente-noi che stiamo con lo Stato-Stato ,con lo Stato vero,quello del diritto e della legalità,rischiamo di essere definiti “pezzi deviati dello stato” da chi é dall’altra parte,da quella dello Stato-mafia che sta soppiantando lo Stato-Stato.
Lo stato-mafia che sta diventando “lo ” Stato e,quindi,noi diventiamo “pezzi deviati” di questo nuovo stato,lo stato-mafia appunto.
Questa é la situazione in Italia.
Rischiamo,continuando così ed agendo come un esercito alla “franceschiello”,di reiterare lo spettacolo pietoso dell’orchestra che continuava a suonare sulla nave che affondava.
Quando noi diciamo,gridando o supplicando,che la guerra alla mafia non si fa con le sceneggiate e gli appelli,con le commemorazioni ed i racconti della nonnina,ma con le denunce,nomi e cognomi,aiutando i magistrati inquirenti nelle difficili battaglie che essi conducono minuto dopo minuto,lo facciamo per richiamare tutti alla realtà tragica nella quale si trovano il Paese e lo Stato di diritto.
Occorrono truppe e comandanti freschi,motivati,convinti,determinati,gente seria che ha il senso dello Stato,quello vero e con la s maiuscola,non gente che sta alla finestra o,tutt’al più,dietro una tastiera a dirti “bravo”,”condivido” ma che non si scolla da essa ,pur di fronte agli esempi di coraggio e di onestà datici dai vari Luigi Leonardi, Gennaro Ciliberto, Salvatore Barbagallo, Pino Grasso o Francesca Franzè e di tutti gli altri che stanno soffrendo le pene di un inferno e rischiano la pelle per aver denunciato gli aguzzini che ci stanno uccidendo tutti e,quel che é peggio ancora,stanno uccidendo il Paese e l’avvenire dei nostri figli.
Occorrono combattenti da prima linea,non uomini e donne mezzi mezzi che non hanno capito niente della situazione italiana e che magari vengono pensando ,rimanendo inerti e senza darti il benchè minimo supporto,di acquisire una medaglietta da esibire ,poi,su tavoli politici o di altra natura.
Combattenti,combattenti.
L’Associazione Caponnetto DEVE essere un’associazione di combattenti perché di questi hanno bisogno il Paese e lo Stato e perché,peraltro,non possiamo sporcare il Nome che portiamo e tradire le speranze di tanta gente onesta che guarda a noi con fiducia.
Ecco il senso della nostra chiamata alle armi alle persone che mostrano di apprezzarci ma che,forse,non hanno ancora la piena consapevolezza della gravità della situazione e dell’urgenza di venire in trincea .
Non ce la facciamo a stare eternamente al fronte ,da soli ed in pochi,a combattere un nemico che ha un numero illimitato di mezzi,risorse e persone.
Abbiamo bisogno urgente di ricambio,anche per riprendere un pò di energia stando nelle retrovie e per ritornare a combattere in prima linea.
Non continuate a lasciarci soli.
Il Paese delle persone oneste e lo Stato-Stato hanno bisogno urgente di un vostro impegno sul campo.