Mafia, il 13 dicembre l’udienza preliminare per i 30 indagati dell’inchiesta Xydi
24/11/2021 22:00:00
E’ stata fissata il prossimo 13 dicembre l’udienza davanti al Gip del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, che porterà al rinvio a giudizio o meno dei trenta indagati dell’operazione antimafia Xydi. finiti nel mirino dei carabinieri del Ros e dei giudici della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
I pubblici ministeri della Dda, Geri Ferrara, Gianluca De Leo e Francesca Dessì, avevano chiesto dieci giorni fa il rinvio a giudizio di Matteo Messina Denaro, il boss numero uno di Cosa nostra, Giuseppe Falsone, detenuto, boss di Campobello di Licata; Giancarlo Buggea, canicattinese, imprenditore e ritenuto boss di prestigio; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta; Simone Castello, 71 di Villafrati; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Giuseppe D’Andrea, 50 anni, assistente capo di polizia, di Agrigento; Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Vincenzo Di Caro, 40 anni di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Antonio Gallea, 64 anni di Canicattì; Giuseppe Giuliana, nato in Francia ma residente a Delia, 56 anni; Giuseppe Grassadonio, 50 anni di Agrigento; Annalisa Lentini 41 anni di Agrigento; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Gaetano Lombardo, 64 anni e Gregorio Lombardo, 66 anni, entrambi di Favara; Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara; Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore di polizia fino a poche settimane fa in servizio al Commissariato di Canicattì; l’avv. Angela Porcello, 51 anni di Naro; Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro; Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara; Calogero Valenti, 57 anni, nato in (Germania) residente a Canicattì.
L’inchiesta antimafia “Xydi”, eseguita dai Carabinieri del Ros lo scorso 2 febbraio, ha disarticolato il mandamento mafioso di Canicattì e non solo.
L’indagine avrebbe pure svelato i componenti della nuova Stidda che si sarebbe contrapposta alla famiglia di Cosa Nostra. Ipotizzate anche una serie di estorsioni, in particolare nel settore delle mediazioni agricole.
Un appuntato della polizia penitenziaria, Giuseppe Grassadonio, è, inoltre, accusato di rivelazione di segreto di ufficio aggravata perchè avrebbe rivelato all’avvocato Porcello il trasferimento in un altro carcere del detenuto Giuseppe Puleri, presunto mafioso vicino, nonchè parente, del boss ergastolano Giuseppe Falsone.